Esportatori tessili di Istanbul

Anche Ithib nel vortice delle fiere

“Le fiere sono troppe? Effettivamente sì”. Ahmet Öksüz, presidente di Ithib, l’associazione degli esportatori tessili di Istanbul ammette che, sia nel suo ruolo istituzionale che in quello di imprenditore, seguire il calendario delle esposizioni è sempre più impegnativo.

Nei giorni di Texhibition i vertici di Ithib hanno fatto il punto della situazione: alle spalle Intertextile a Shanghai, The London Textile Fair a Londra e Munich Fabric Start a Monaco di Baviera, all’orizzonte, come poi è stato, Première Vision e Texworld a Parigi.

La valigia in una mano, le cartelle dei campionari nell’altra: un tour lungo e pesante, sia nelle tempistiche che nelle casse, sia pure aiutati dallo Stato con i progetti di internazionalizzazione e promozione.

“In Europa ci sono molte fiere nello stesso periodo – dice Ahmet Öksüz (il secondo da sinistra nella foto) – anche se alcune sono in calo. Da parte nostra abbiamo deciso di organizzare Texhibition perchè alcune aziende turche, meno grandi o strutturate, non hanno la possibilità di partecipare alle fiere internazionali e trovano qui il loro spazio. La nostra fortuna e il nostro successo sono stati il non dover fare business con le esposizioni. Avremmo potuto accogliere anche altre richieste e allargarci in altri padiglioni ma preferiamo mantenere questi numeri e crescere gradualmente, così possiamo gestire la selezione e la qualità degli espositori”.

Tutto questo in un momento in cui anche la Turchia sente il peso dell’inflazione e dei mutamenti geopolitici nel mondo: “Nonostante tutto – conclude il presidente – abbiamo avuto una crescita del 3% puntando sull’innovazione e la sostenibilità, mentre i dazi degli USA potrebbero essere addirittura un vantaggio. Di contro sta crescendo la concorrenza dei paesi del nord Africa e ci sono già aziende turche, ma non del tessile, che stanno spostando l’attività ad esempio in Egitto”.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini