La cultura abbatte anche i campanilismi e così, in suo nome, Bergamo guarda verso Brescia e apre la la nuova territoriale di Confapi, la Confederazione della piccola e media industria italiana.
Le due città condividono infatti il ruolo di Capitale della Cultura 2023 e adesso formano un asse strategico per un certo tipo di imprenditorialità: “L’obiettivo della territoriale – afferma Michele Lamera, presidente di Confapi Bergamo – non è solo aggregare un numero crescente di associati in tutti i settori, ma anche proporre un modello associativo innovativo ed utile ad aiutare le imprese a gestire al meglio la fase di cambiamento globale. Cito lo studio di strategie mirate a raggiungere l’equilibrio finanziario, l’accesso al credito, l’accompagnamento alla finanza agevolata, il temporary manager, il supporto formativo finalizzato alla crescita delle risorse umane, l’internazionalizzazione, la consulenza per energia, sicurezza, ambiente e certificazioni di qualità”.
Ci sono 994 aziende, per un totale di 28.753 dipendenti, che applicano il contratto collettivo nazionale Confapi nella sola provincia di Bergamo.
Organo di governance di Confapi Bergamo sarà la giunta, composta oltre che dal presidente Michele Lamera, dai vicepresidenti Paolo Vismara e Stefano Lamera, dal tesoriere Angelo Capelli e dal direttore Antonio Maria Leonetti.
“Ci sarà stretta collaborazione con Confapi Brescia – chiude Lamera – che da subito ha creduto ed investito sulla nostra costituzione, prima esperienza di cooperazione del nostro sistema confederale. Non si tratta di un’alleanza dettata dall’essere insieme Città della Cultura 2023, ma di un asse strategico che continuerà nel tempo per sviluppare nuovi progetti a sostegno dei sistemi imprenditoriali delle due province”
In foto (da sinistra): Stefano Carminati, Antonio Maria Leonetti, Paolo Vismara, Michele Lamera, Stefano Lamera, Angelo Capelli.