Anche l’Unione Industriale Biellese chiede misure strutturali da parte del Governo per mettere un freno all’emergenza del caro-energia.
Sul tema è intervenuto il vice presidente Paolo Barberis Canonico: “Bisogna intervenire subito e in modo strutturale – ha detto – in una situazione insostenibile per le nostre imprese”.
Lo stesso Barberis Canonico ricorda la cessione della produzione nazionale di gas ai settori industriali per 10 anni con anticipazione dei benefici finanziari per il 2022, l’estensione dell’abbattimento degli oneri parafiscali per gli impegni di potenza superiori ai 16,5 KW nel settore elettrico, la rimodulazione delle aliquote di agevolazione per le componenti parafiscali della bolletta elettrica nei limiti previsti dalla normativa Europea e intervenire da subito attraverso indirizzi specifici al GSE per la cessione di energia rinnovabile elettrica consegnata al GSE per un quantitativo di circa 25TWh e trasferita ai settori industriali a rischio chiusura ad un prezzo calmierato di 50 MWh.
“Il fatto stesso di tenere in funzione gli impianti – dice Barberis Canonico – comporta costi elevati, che erodono una marginalità già ridotta. L’aspetto più preoccupante è che non abbiamo una prospettiva di uscita da questa dinamica di aumento dei prezzi di gas ed energia, l’andamento del mercato energetico è una variabile incontrollabile. Per queste ragioni, le misure a spot non sono risolutive: servono interventi mirati, urgenti e strutturali”.
A mitigare in parte la situazione biellese c’è il Consorzio Biella Energia, nato nel 2000, che raggruppa una trentina di imprese, che dà alle associate il vantaggio di acquistare energia e gas con la consulenza di esperti.