Calzature italiane, l'export va a picco

Anche le calzature non sfuggono all’impietosa sequela di numeri negativi delle varie filiere italiane dopo il lockdown di inizio 2020.

L’andamento rilevato dal Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici evidenzia i previsti cali nell’export (-33,7% a marzo) e dei consumi interni (-33,7% nel primo quadrimestre). “I dati confermano le tendenze emerse già qualche settimana fa nell’indagine sull’impatto della pandemia condotta presso le aziende del comparto in pieno lockdown” dice Siro Badon, presidente di Assocalzaturifici (nella foto a lato).

Le imprese hanno accusato nel primo trimestre una flessione media del fatturato del 38,4% con una perdita stimata in 1,7 miliardi di euro.

“Per contrastare questa battuta d’arresto – aggiunge Badon – abbiamo iniziato un dialogo con le istituzioni chiedendo in particolare di rafforzare la linea 394. È fondamentale che Simest possa erogare un finanziamento alle aziende che partecipano a manifestazioni internazionali in Italia come Micam a settembre”.

L’export è calato sia intra-UE che extra-UE, rispettivamente del 12,6% e del 18,2%, con pochissime eccezioni: cresce in volume solo la Polonia, mentre la Corea del Sud segna un +17,2% in valore, limitando la perdita in quantità a un -2,7%.

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