Un percorso di riorganizzazione che non ha dato i frutti sperati per la la Canali di Carate Brianza (Monza), azienda che produce abiti da uomo di alta moda. Dopo un anno speso con contratto di solidarietà e l’uscita attraverso una procedura di mobilità di 75 lavoratori e la riduzione dell’orario per altri 39, l’azienda non è comunque in grado di proseguire l’attività ed ha annunciato di voler chiudere lo stabilimento con il licenziamento collettivo dei 134 lavoratori del sito, di cui 130 donne.
I sindacati tessili Filctem-Cgil e Femca-Cisl parlano di doccia fredda e hanno chiesto “l’immediato ritiro dei licenziamenti” e la “contestuale” apertura di un “tavolo di discussione per trovare soluzioni per il mantenimento dei posti di lavoro”. Richieste rafforzate da una giornata di sciopero.