Comerio lancia Varese nel cuore dell'Europa

Modernità, Europa, giovani e imprese: tante le parole d’ordine all’Assemblea Generale 2017 dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Proprio ‘imprese’ è la parola più ricorrente nell’intervento del presidente Riccardo Comerio, spesso abbinata a “crescita” “economica”, agli “investimenti”, al “mondo”, ai “giovani”, al “lavoro”.

Davanti a un migliaio di persone Comerio ha chiesto un’Europa più unita e presente in un momento storico “senza precedenti”: “L’impresa – ha detto Comerio – è il vero motore dello sviluppo di un Paese. Non solo perché senza di essa non c’è lavoro, ma anche perché rappresenta il nodo tra il mondo della ricerca e l’applicazione dei risultati nella vita di tutti i giorni. L’impresa genera ricchezza economica e di conoscenza, cambiando così le condizioni di vita delle persone e della società e senza impresa è impossibile affrontare la modernità”.

Per far crescere e vivere le imprese è necessario “un contesto che garantisca la tenuta delle regole nel tempo e che agevoli la volontà di provare ad essere imprenditori, abbiamo bisogno di una tregua legislativa ed è preoccupante constatare che l’Italia è chiamata a fare i conti con un taglio del bilancio pubblico per 30 miliardi di euro nel triennio 2017-2020. Questa è una manovra aggiuntiva che possiamo considerare, almeno in parte, una tassa sull’incertezza”.

Dobbiamo cercare unità e forza in questo nostro stare in Europa

Netta la posizione dell’Unione Industriali nella scelta tra europeisti e anti-europeisti: “Continuiamo a credere che l’Europa e la moneta unica siano state e potranno ancora essere una soluzione. Non dobbiamo farle diventare un problema. Dobbiamo cercare unità e forza in questo nostro stare in Europa, soprattutto ora in uno scenario in cui aumentano, anziché attenuarsi, le tensioni internazionali”.

Un’Europa più unita dal punto di vista fiscale, commerciale, politico-internazionale, ma non solo. Alle imprese serve anche un Paese che sappia “mettere in primo piano una politica economica che spesso appare invece secondaria”, o peggio “dimenticata, rispetto ad altri temi pur importanti della vita pubblica”. Infine gli apprezzamenti al Piano Nazionale Industria 4.0: “Con il ‘Piano Calenda’ è stato fatto un importante passo in avanti in termini di politica industriale. Dopo decenni abbiamo visto una pianificazione ed apprezzato un documento che parla la lingua della concretezza”.

Ha chiuso l’Assemblea il presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia: “Senza industria non c’è Italia, siamo la pietra angolare dell’arco sul quale si reggono le sorti di questo Paese. Varese rappresenta il collegamento tra la memoria storica e il futuro del nostro sistema della rappresentanza. Se vogliamo, come vogliamo, un’Europa forte dobbiamo non solo pianificare, ma anche agire. Dobbiamo porre al centro la questione bancaria e il terzo pilastro: la messa in sicurezza dei depositi. Serve un’Italia non periferia d’Europa, ma un’Italia centrale nello scacchiere Mediterraneo”.

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