Il mutamento degli scenari del commercio internazionale tra dazi, tariffe e sanzioni, sono stati analizzati in un convegno organizzato dall’Unione degli Industriali della Provincia di Varese.
Quali rischi e opportunità per le imprese è stata la domanda alla quale ha risposto il relatore del convegno Zeno Poggi, amministratore delegato di ZPC. Agli ostacoli citati si aggiungono le sanzioni (tipo a Russia e Iran) imposte dalla comunità internazionale o da singoli Paesi, che possono avere ricadute extraterritoriali ed influenzare le operazioni commerciali anche di imprese non residenti.
A complicare lo scenario la guerra commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, iniziata nel 2003/04 e che pochi giorni fa si è inasprita, con l’entrata in vigore di nuovi dazi da 7,5 miliardi di dollari. Oltre alle misure non tariffarie, come ad esempio le barriere tecniche, rappresentante da tutte quelle norme da rispettare a livello doganale, a partire dalla conformità del prodotto, dalle etichettature e dai marchi.
Ad uno scenario così negativo, fanno però da contraltare l’attivazione o la negoziazione di accordi di libero scambio che l’Unione Europea sta portando avanti: esempi sono quelli con Giappone, Vietnam e Paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay). Quest’ultimo eliminerà dazi doganali sul 91% dei prodotti UE esportati in quei Paesi, quello con il Giappone, in vigore dal 1° febbraio 2019, ne eliminerà subito il 90% per arrivare al 97% a pieno regime e infine quello con il Vietnam, non ancora in vigore, eliminerà il 99% dei dazi doganali.
Il consiglio dell’esperto per le aziende è di migliorare la gestione del rischio e adottare procedure di rispetto della compliance. Infine aggiornarsi costantemente sulle normative in vigore è un aspetto fondamentale.