Febbraio, mese di fiere ed appuntamenti internazionali, ha portato al distretto di Como una boccata di ossigeno fresco, con dati confortanti che emergono dall’analisi congiunturale di Unindustria.
“I dati – dice il presidente di Unindustria Como Fabio Porro – lasciano intravedere qualche piccolo segnale positivo rispetto al mese precedente. L’aumento della domanda e del fatturato, quest’ultimo per la metà degli intervistati, è sicuramente un dato confortante. Questo ci rincuora rispetto ad un contesto internazionale dove ancora prevalgono le incertezze causate non solo dalla nuova ondata di attacchi terroristici, ma anche per le tendenze protezionistiche di alcuni Stati che, per un Paese grande esportatore come il nostro, rappresentano una preoccupazione in più. Dobbiamo assolutamente insistere con una politica industriale che stimoli le imprese ad investire, ad aumentare la propria produttività anche attraverso la transizione verso una manifattura realmente 4.0. Insomma, vogliamo che la questione industriale resti al centro del dibattito politico perché essa rappresenta l’unico strumento per una vera crescita economica ed occupazionale, fondamentale per abbattere le disuguaglianze sociali e rendere davvero moderno ed efficiente questo Paese”.
Per ordini, produzione e fatturato il giudizio è di stabilità, ma con tendenza alla crescita nella domanda sia interna che esterna. Gli ordini rallentano invece per circa un’impresa su cinque: il 20,6% per gli scambi in Italia e il 21,1% per le esportazioni. Sul fronte previsionale, oltre la metà del campione (55,6%) si attende il mantenimento dello scenario di febbraio, in un quadro dove comunque prevalgono le aspettative di aumento rispetto a quelle di decelerazione.
Ancora critiche le situazioni di insolvenza e i ritardi di pagamento, oltre al costo delle materie prime e ad un inasprimento delle condizioni praticate dagli Istituti di credito, soprattutto in materia di spese e commissioni bancarie, in crescita per oltre un’azienda su cinque (21,3%).