L’andamento congiunturale del manifatturiero di Como a settembre ha mostrato una situazione di sostanziale equilibrio nelle performance delle imprese. Rispetto a luglio è identico il numero di aziende intervistate da Unindustria Como che ha registrato una diminuzione o un aumento del fatturato e degli ordini raccolti, almeno dall’Italia, in particolare nel tessile.
L’andamento degli ordini interni a settembre rispetto a luglio è risultato in miglioramento per il 30,4% del campione, la stessa quota di aziende con un livello di ordini in calo. Per gli ordini esteri sono state invece in numero maggiore le imprese che hanno registrato una crescita (33,3%) rispetto a quelle che hanno indicato una diminuzione (25,9%). Anche sul versante del fatturato è risultata equivalente la quota del campione con vendite in aumento o in calo (35,7%), mentre meno di un terzo delle imprese (28,6%) ha segnalato una continuità nel livello dei ricavi. L’attività produttiva si è mantenuta costante per il 39,3% delle aziende, in aumento per il 32,1%.
Continua a migliorare il dato sui casi di insolvenza e di ritardo nei pagamenti ma solo un quarto delle aziende ritiene la propria situazione finanziaria soddisfacente; gli imprenditori mostrano comunque un generale ottimismo per il futuro. “La ripresa delle attività dopo la consueta pausa estiva – osserva il presidente di Unindustria Como, Fabio Porro – ci riserva un quadro moderatamente positivo all’insegna di una stabilità che tende a tranquillizzare dopo mesi in cui a prevalere era un inquietante stop and go. I numeri ci dicono che l’export è nuovamente il traino della nostra economia e questo, insieme ad un provvedimento cardine come industria 4.0, ha generato un miglioramento diffuso ed un ottimismo che consente di guardare con serenità alla fine dell’anno. La notizia che verranno riconfermate nella legge di stabilità le misure a sostegno della manifattura, come appunto la già citata industria 4.0, i super ammortamenti ed i provvedimenti di contorno come il bonus mobili o le misure di contenimento della pressione fiscale legate alle ristrutturazioni, contribuisce sicuramente a consolidare e rendere strutturale quella ripresa che è sempre sembrata vicina ma sfuggente. Anche se – conclude il Presidente Porro – potremo davvero certificare la ripresa quando sarà l’indicatore dell’occupazione a mostrare quel segno positivo che attendiamo da tempo, un tempo nel quale ci siamo dovuti accontentare della stabilità anche in questo ambito”.
Anche nell’area più ampia con Lecco e Sondrio i dati elaborati nell’ambito dell’Osservatorio rapido mostrano un quadro stabile ma caratterizzato da alcuni elementi di miglioramento rispetto a luglio, come ad esempio l’export, dove un terzo delle imprese del campione (33,3%) comunica una crescita degli scambi. L’attività produttiva è allineata a quanto registrato per la domanda nazionale, il fatturato è in crescita per un’impresa su tre (33,3%), rallenta per il 34,3% mentre si mantiene stabile per il 32,4%.
I fenomeni di insolvenza interessano in particolare quasi un’azienda su due (46,2%), con un peggioramento rispetto a luglio per il 17,2% del campione e c’è criticità anche sul versante dei costi di approvvigionamento delle materie prime, con un aumento per oltre quattro imprese su dieci (42,3).