Crescono le esportazioni, ma non per tutti

Tante luci ma anche qualche ombra nei dati sull'export nei primi mesi del 2013 che arrivano dalla Camera di Commercio di Biella: le esportazioni delle aziende del territorio hanno infatti registrato risultati positivi, con una screscita dell'1,9 per cento, ma con ancora significative differenze tra i diversi settori. Il valore delle esportazioni ha raggiunto la quota di 1.135,5 milioni di euro e la crescita è in controtendenza rispetto alla media nazionale (-0,3).
“Malgrado il conto salato che continuano a pagare alla fase recessiva, le imprese biellesi manifestano la loro tenacia e voglia di conquistare sempre nuovi spazi sui mercati oltre-confine – commenta Andrea Fortolan, presidente della Camera di commercio di Biella – Il dato non è omogeneo tra tutti i settori ma ci sono degli spiragli positivi che dobbiamo cogliere e incentivare, sostenendo al tempo stesso quei comparti che hanno invece ancora delle difficoltà a proporre i loro prodotti all'estero. Il sistema camerale ha avviato una strategia pluriennale in questo senso, i cui Ufficio Relazioni con il Pubblico – Ufficio Stampa Tel. 015 3599336 – email: urp@bi.camcom.it risultati però non sono ancora tangibili. Motivo per cui i nostri sforzi devono continuare per sostenere tutte le imprese nel loro percorso di internazionalizzazione”.
Complessivamente, il risultato delle vendite all’estero è dovuto alle variazioni positive rilevate soprattutto dai macro-settori delle attività manifatturiere (+1,4%), dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (+97,8%) e degli altri prodotti (+76,5%). All’interno delle attività manifatturiere anche gli articoli di abbigliamento (anche in pelle e pelliccia) e le altre attività manifatturiere registrano un incremento pari, rispettivamente, al +12,9% e al +21,7%. Scendendo ulteriormente nel dettaglio, i prodotti tessili, che hanno registrato complessivamente un calo pari al -1,8%, registrano un andamento differenziato al loro interno: risulta, infatti, positiva la performance realizzata dai filati di fibre tessili (+4,7%), mentre gli altri prodotti tessili e i tessuti riscontrano delle flessioni pari, rispettivamente, al -5,3% e al -5,0%.
In decremento risulta essere anche l’export della meccanica (-15,8%) e quello degli alimentari (-22,6%).
Per quanto concerne i mercati di sbocco delle merci biellesi, il bacino dell’UE 28 si conferma la destinazione principale delle esportazioni biellesi, attirando il 56,7% delle vendite all’estero. Si rivelano positive le esportazioni verso la Francia (+23,3%), il Regno Unito (+1,2%), l’Austria (+5,3%), la Romania (+14,5%), la Polonia (+2,3%) e la Bulgaria (+7,9%), mentre sono in diminuzione le vendite all’estero verso gli altri principali partner commerciali europei, tra cui si segnala il calo pari al -1,7% registrato dalla Germania (primo mercato di destinazione delle merci biellesi). In totale, l’export biellese diretto verso i paesi dell’area comunitaria ha manifestato una dinamica positiva pari a +3,5%. Le vendite all’estero dirette ai partner extra-Ue 28 nel periodo gennaio-settembre 2013 (-0,1%) sono sostanzialmente stabili, trainate da Svizzera (+11,5%), Turchia (+16,2%), Stati Uniti (+0,9%), Russia (+94,8%) e Corea del Sud (+13,7%). Sono, invece, in calo le esportazioni verso la Cina (-7,2%), Hong Kong (-9,5%) e Giappone (-5,4%).

12-12-2013

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