Denim PV allarga i confini dell’appeal

Dopo il primo giorno di salone, e con il secondo in pieno svolgimento, una valutazione globale di Denim Première Vision è impossibile ma l’impatto al debutto è stato positivo in termini di partecipazione di visitatori e buyers.

Il solito brio nelle ore che precedono il pranzo, affluenza meno marcata nelle ore centrali e poi ancora interesse nella seconda parte, con molto seguito anche per i talks nell’area al centro del padiglione.

Qualcuno è molto soddisfatto, altri meno, preoccupati dalla differenza di offerta, sul piano del prezzo più che della qualità, che si percepisce di stand in stand. I nomi più importanti della scena “blu” ci sono tutti, dando a Denim PV nuovamente un ruolo primario nel panorama del jeans e spingendo ulteriormente un settore che, pur coinvolto nella crisi generale dei consumi, lancia qualche segnale incoraggiante.

Ricerca, innovazione e sperimentazione delle aziende dei servizi accrescono il valore della fiera, che ormai ha trovato a Milano l’habitat naturale: la location infatti pare baricentrica rispetto alle esigenze dei buyers internazionali ma anche delle stesse imprese estere, visto che entrambe le categorie stanno facendo crescere i numeri del salone.

Oggi la prova del 9, col secondo giorno di salone al Superstudio Più e le prime valutazioni degli organizzatori.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini