Se il termine di paragone è la fine del 2022 c’è da sorridere, se si guarda all’inizio dello scorso anno invece sale la preoccupazione: sono a doppia lettura i dati delle aziende di Como nel primo semestre del 2023, con ordini, produzione e vendite in salute e con domanda e fatturato più in sofferenza.
Il confronto con i primi sei mesi del 2022 rivela infatti una diminuzione del 3,2% e 0,6%, mentre l’attività produttiva è in crescita (+2,1%). Il raffronto congiunturale con il semestre luglio-dicembre 2022 evidenzia invece un incremento medio pari al +2,1% per i tre indicatori.
La capacità produttiva è al 68,8%, con le aziende tessili al 70,5%.
Aspettative senza eccessivo e entusiasmo ma prive di timori per l’immediato futuro: si oscilla tra il -1,6% della domanda e un +1,4% del fatturato.
Il 30,2% del fatturato realizzato dalle imprese arriva dall’export, con gli stati dell’Europa Occidentale che rappresentano la principale area di destinazione con una quota pari al 15,7% delle vendite complessive.
Ulteriori mercati di particolare interesse sono gli Stati Uniti (3,4%), l’Europa dell’Est (3,2%), i BRICS (1,9%), l’Asia Occidentale (1,4%) e l’America Centro-Meridionale (0,8%).
Il fatturato in Italia è considerato stabile da oltre due realtà su cinque (40,8%), è in aumento per il 21,8% mentre in diminuzione per il 37,4%. Le vendite oltre confine sono giudicate invece in mantenimento per il 55,2% del campione, in riduzione per il 27,0% e in espansione per il restante 17,8%.
“Emerge – dichiara Gianluca Brenna, presidente di Confindustria Como – una dinamica leggermente favorevole e permangono alcuni punti critici a partire dalla contrazione dei margini di profitto, causata dai maggiori costi operativi, e dall’incremento dei costi dell’accesso al credito, generati dall’innalzamento dei tassi di interesse. Sul lato occupazionale, la propensione all’espansione di gran parte delle imprese si trova a dover fare i conti con la difficoltà nel reperimento di nuovi collaboratori riscontrato da oltre la metà delle aziende. In questo senso, l’impegno di Confindustria Como sarà, nei prossimi mesi e anni, sempre più forte per favorire un efficace orientamento dei giovani e supportare una formazione, anche di alto profilo, professionalizzante che riesca a diminuire l’eccessivo mismatch che rappresenta la vera emergenza di questi anni”.