In queste ore è in corso a Granada la seduta del Consiglio straordinario dell’Unione Europea e l’occasione è stata colta dal presidente di Euratex Alberto Paccanelli (nella foto) e dal presidente della CIE, Jose Vte Serna, per invitare la Presidenza dell’UE a sviluppare una nuova strategia di competitività che possa rilanciare l’industria europea e garantirne la competitività nei decenni a venire.
Ciò significa riunire le politiche del commercio, dell’energia, degli aiuti di Stato e della sostenibilità in un unico approccio integrato e globale, in grado di sostenere un’industria manifatturiera europea solida e moderna.
Per consolidare una struttura industriale forte in Europa, l’Unione dovrebbe, secondo Euratex, garantire la fornitura di energia pulita a costi competitivi; sostenere l’innovazione e promuovere il pool di talenti necessario ed essere più decisa nel raggiungere un livello di parità internazionale sulla sostenibilità, basato sul modello europeo.
“Negli ultimi anni – scrivono in una nota Paccanelli e Serna – abbiamo assistito all’attuazione di obiettivi incoerenti e contrastanti nell’ambito della politica commerciale, energetica, industriale e di sostenibilità. Mentre l’economia circolare prometteva di essere la ricetta per un’industria competitiva del futuro, la probabilità di spingere l’industria dell’UE fuori dal mercato e di far confluire gli investimenti altrove rispetto all’Europa è molto alta. Se questo approccio dovesse continuare nei prossimi anni, ne risulterà un’Europa deindustrializzata, dipendente dalle importazioni dall’estero. Un’Europa di questo tipo sarebbe più esposta alle turbolenze geopolitiche, senza la possibilità di offrire ai suoi cittadini la sua visione di pace, benessere e ambiente sano”.
Tutti i settori industriali manifatturieri dovrebbero rientrare nel campo di applicazione, compresa l’industria tessile
Poi la richiesta: “È fondamentale che l’Europa persegua politiche più coerenti con al centro la competitività dell’industria nazionale. Tutti i settori industriali manifatturieri dovrebbero rientrare nel campo di applicazione, compresa l’industria tessile, data la sua importanza nel fornire prodotti e applicazioni essenziali alla nostra società. Una prima azione d’impatto che può essere intrapresa in questa direzione sarebbe quella di ampliare il campo di applicazione del Net-Zero Industry Act (NZIA) per includere l’industria tessile e dell’abbigliamento”.
Nei riferimenti, oltre all’abbigliamento, c’è un’ampia gamma di settori in cui i tessuti svolgono un ruolo essenziale: automobilistico, aeronautico e navale, edilizia e costruzioni e dispositivi di protezione individuale.