Affluenza inaspettata, espositori soddisfatti, clienti stranieri presenti in ottimo numero: a poche ore dalla chiusura di Filo il bilancio del salone potrebbe essere uno dei migliori degli ultimi anni. Dopo una prima giornata con molti più visitatori delle attese, almeno secondo molti espositori, anche oggi il Palazzo delle Stelline ha accolto buyer in arrivo da più paesi.
“A giudicare dall’affluenza – dice Matteo Menichelli della Plissettatura Rosalba (foto a lato) – l’interesse per la fiera e per le collezioni che presentiamo è cresciuto molto. Poi vedremo se raccoglieremo i frutti ma aver visto tante persone è positivo; anche perché sono passati clienti stranieri, soprattutto francesi”. L’anticipo ‘forzato’ delle date dei saloni sembra non aver pregiudicato il lavoro: “Anzi – conclude Menichelli – direi che alla fine ci ha fatto anche comodo. Noi terzisti siamo l’ultimo anello della catena della produzione e quindi ero e sono favorevole agli anticipi, come quello di Milano Unica a luglio. Adesso portiamo in fondo un 2017 positivo per ordini di confezionisti e maglifici, mentre per i lanifici è stato meglio il 2016”.
Sostenibilità ed etichettatura sono i temi di cui si parla allo stand di Marchi & Fildi, dove si punta sull’economia circolare di Ecotec che, abbinato a un poliestere riciclato certificato Global Recycle Standard, è alla base del nuovo filato Phoenix, presentato a Filo e destinato ad entrare nel lotto di tessuti Ecotec prodotti dai partner dell’azienda biellese come Comatex, Euromaglia, Manifattura Cbm, Tessuti & Tessuti ed i nuovi portoghesi Rdd e Tintex.
Massimo Marchi è stato anche tra i relatori della conversazione sull’economia circolare curata da Giusy Bettoni con i case histories di Roica by Asahi Kasei e Re.Verso by Filatura C4 (foto in basso) ed ha puntato molto su tracciabilità ed etichettatura: “Noi mettiamo le etichette ai nostri prodotti – spiega Marchi – perché è il nostro modo di lavorare e comunicare con i clienti. Siamo il punto iniziale di un percorso e quindi è importante presentare la giusta comunicazione e le corrette informazioni, per sviluppare in modo corretto la filiera fino all’utilizzatore finale. Noi facciamo partire il processo di tracciabilità ma devono essere anche i clienti ed i consumatori finali a pretenderlo e a seguirci”.
C’è stato anche un accenno ‘accalorato’ ai freni che arrivano in ambito europeo: “L’Italia ha fatto e sta facendo tanto – spiega Marchi – anche a livello politico ma continuiamo a scontrarci con l’ostilità e le opposizioni dei paesi del nord Europa”.