Giani: "No alla chiusura del distretto"

E’ quella di Prato il fanalino di coda tra le province della Toscana in fatto di produzione industriale: lo ha confermato l’Irpet nella diretta Facebook che ha fatto incontrare davanti ad un monitor Confartigianato Imprese Prato e il nuovo governatore della Toscana Eugenio Giani.

La produzione scenderà al -29% con una ottimistica previsione di caduta del Pil del 12%: “La priorità è l’emergenza sanitaria ma è necessario equilibrio e mantenere in piedi il sistema produttivo in piena sicurezza. Non possiamo chiudere tutto, come testimoniano i dati drammatici che cui parliamo” ha detto Giani commentando i numeri snocciolati da Leonardo Ghezzi, ricercatore di Irpet. All’incontro mediatico hanno partecipato anche il sindaco Matteo Biffoni, il presidente di Confartigianato Imprese Prato, Luca Giusti e il segretario generale Marco Pieragnoli.

“Il crollo causato dal virus– ha precisato Ghezzi – è arrivato in una fase in cui i valori relativi al distretto erano già in fase calante. Questo rende quindi più complicato pensare di poter rientrare ai livelli pre-Covid entro il 2023”.

La grande speranza si appunta sulla “pioggia di soldi” dall’Europa: “Si parla di cifre molto importanti – ha detto Luca Giusti – ma se è necessario utilizzarli per creare infrastrutture importanti e realmente utili, si dovrà tenere conto anche delle imprese e ascoltare le loro necessità. Sarà infatti decisivo che possano contare su una liquidità che permetta loro di fare investimenti per affrontare in modo adeguato i nuovi scenari che si presenteranno”.

“Non basteranno le qualità che finora ci hanno sempre permesso di superare le varie crisi e difficoltà. Sarà necessaria una risposta più ampia e una progettualità che ci porti a cambiare i paradigmi del distretto com’è adesso per fare un passo decisivo per un distretto veramente innovativo”; così il sindaco Biffoni che vede la necessità di una rivisitazione delle dinamiche del sistema produttivo pratese.

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