Gran Bretagna, nuova frontiera del lavoro nella moda

Quasi duemila posti di lavoro in più nel giro di tre anni e mezzo e due miliardi di sterline di turnover: sono queste le prospettive dell'indotto della moda in Gran Bretagna da adesso alla fine del 2018 in base a un report pubblicato in questi giorni dal British Fashion Council (Bfc). 1.700 i nuovi posti di lavoro che si creeranno secondo l'High-end & Designer Manufacturing Report realizzato da Oxford Economics e dalla Glasgow Caledonian University, che ha rilevato anche come nel 2013 il segmento fashion ha realizzato ricavi pari a 1,76 miliardi di sterline, ha occupato 8.750 addetti è ha contribuito all'economia britannica per 732 milioni di sterline.

L'analisi è stata commissionata dal Bfc, in partnership con la UK Fashion and Textiles Association, Creative Skillset e il retailer Marks & Spencer, con il più ampio progetto di tutelare e sviluppare la UK reputation in quanto territorio dove uno stilista può avviare e far crescere il proprio business. Le stime di crescita degli analisti partono dall'ipotesi che la domanda di prodotti di alta gamma realizzati in Regno Unito dovrebbe aumentare del 65% entro il 2018. L'effetto sarà un aumento del giro d'affari del fashion locale di 406 milioni di sterline.

“Uno sforzo comune per ricostruire la frammentata manifattura della moda britannica – ha commentato Caroline Rush, ceo del Bfc – richiede un'azione da parte sia dell'industria, sia della politica. Realizzare delle opportunità per il settore non significa soltanto nuovi posti di lavoro e ricchezza ma anche permettere ai desgner britannici di lavorare con fornitori di prossimità, prezzi competitivi e manodopera qualificata, beneficiando del marchio made in England”.

12-3-2015

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