Edizione autunno-inverno 2020-2021 e quindi propizia alla filatura pratese la collezione che verrà presentata a Pitti Filati 85: 30 le aziende del distretto presenti. I dati del Centro studi Confindustria Toscana Nord tratteggiano una situazione del comparto filati del distretto pratese in controtendenza rispetto all’andamento nazionale: -4,8% la produzione industriale dei filati italiani nel 2018 e -9,5% nel primo trimestre 2019,rispettivamente +4,8% e +3,1% per i produttori di Prato.
Positivo anche il commercio con l’estero: in linea con i dati congiunturali, il 2018 ha registrato un incremento del +4,9% e il primo trimestre 2019 del +3,2%. Principale mercato di destinazione dei filati l’Europa, che da sola copre il 70% del totale e che nel 2018 è cresciuta del +3%; ancora più marcato (+13%) l’incremento dell’export verso i mercati asiatici, con Cina e Corea del sud che crescono rispettivamente del +48% e +37%.
Il settore dei produttori di filati del distretto pratese conta 77 aziende finali, con 1.300 addetti diretti e una filiera fortemente specializzata alle spalle. I filati per maglieria costituiscono metà della produzione pratese, un ulteriore 25% è rappresentato dai filati per tessitura ortogonale e jacquard, il 15% per arredamento e il rimanente per aguglieria, cucirini, ricamo. Quasi il 70% della produzione di filati è concentrata sulla stagione invernale. Il giro d’affari del settore è stimato intorno ai 565 milioni di euro di cui oltre il 48% riguarda le esportazioni.
“I risultati positivi che stiamo riscontrando – commenta Raffaella Pinori, coordinatrice del gruppo Produttori di filati della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord (nella foto a lato) – non ci esimono dalle preoccupazioni che investono l’intero settore tessile. Instabilità e rallentamento dell’economia internazionale costituiscono un potenziale problema per tutti, anche se siamo fiduciosi che gli investimenti che abbiamo fatto nell’innovazione e nella sostenibilità continuino a pagare come stanno facendo. Le imprese del distretto sono pronte ad assecondare le tendenze moda, lavorando intensamente sullo stile; ma c’è anche una costante attenzione a realizzare gli adeguamenti tecnologici necessari alla produzione e verso gli assetti organizzativi e commerciali. Un focus particolare, poi, è riservato alla sostenibilità”.
La sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord ha organizzato per giovedì 27 giugno, insieme a Textile Exchange, ICEA e Mohair South Africa, un incontro sulla tracciabilità delle fibre di lana e mohair e delle fibre riciclate, con la testimonianza del brand scandinavo Filippa K.
“Con questa iniziativa – dichiara Andrea Cavicchi presidente della sezione Sistema Moda di Confindustria Toscana Nord – abbiamo voluto dare seguito al lavoro iniziato lo scorso anno nell’ambito della sezione. Credo che sia importante lavorare con attori internazionali come Textile Exchange, Mohair South Africa e ICEA, affinché i sistemi di tracciabilità e certificazione delle fibre siano messi a punto insieme alle aziende della catena di produzione. Solo così sarà possibile garantire al mercato e ai consumatori la sostenibilità del prodotto e del processo. Ringrazio Pitti per aver ospitato la nostra iniziativa all’interno di un contesto così importante come Pitti Filati”.