Ice, lettera aperta del sindacato

Il Coordinamento Nazionale Flp Mise – Ice, a firma di Antonella Corinaldesi, ha scritto una lettera aperta al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, al Ministro degli Affari Esteri Federica Mogherini, a quello dello Sviluppo Economico Federica Guidi, al Vice Ministro Carlo Calenda, al presidente di Agenzia Ice Riccardo Monti e ai consiglieri del CdA di Ice per fare il punto sulla situazione degli stipendi e delle indennità.
“Abbiamo appreso – scrive Corinaldesi – che sarebbe intenzione del Governo riformare il trattamento economico degli appartenenti alla carriera diplomatica incrementando lo stipendio metropolitano e dimezzando l'ISE-indennità di sede estera. Sempre secondo la medesima fonte, una prima simulazione in tal senso sarebbe stata già inviata ai sindacati del MAE. Invitiamo i decisori del Governo e i nostri Vertici a considerare, prima di commettere nuovamente errori irreparabili nel campo della promozione commerciale, che esiste anche l'Ice, i cui dipendenti sono equiparati, solo all'estero, ai corrispondenti gradi della carriera diplomatica. Mentre i diplomatici appartengono ad una carriera speciale e non sono contrattualizzati, ai dirigenti e impiegati dell'Agenzia viene applicato il CCNL del comparto Ministeri, cosa che sembra escludere la possibilità di incrementi dello stipendio metropolitano. I dipendenti Ice si vedrebbero dimezzare l'ISE, ma continuerebbero a percepire lo stesso stipendio in Italia, non certo lauto. Ad evitare facili demagogie, ricordiamo che un dirigente Ice in servizio all'estero guadagna circa 60.000 Euro lordi all'anno e non percepisce la retribuzione di risultato (altro che i famosi 240.000 Euro di cui tanto si parla). Ovviamente, i funzionari hanno trattamenti economici inferiori”.
Poi un accenno alle difficoltà che insorgerebbero: “In questa situazione – prosegue il comunicato – un dimezzamento secco dell'ISE sarebbe assolutamente insostenibile, considerando le elevate maggiori spese connaturate con un trasferimento estero e il fatto che i dipendenti Ice non dispongono di alloggio di servizio (al massimo un piccolo contributo e non sempre) e di auto di servizio, pagano di tasca propria tutte le utenze, non percepiscono indennità di rappresentanza e, a causa delle ristrettezze di bilancio, non ricevono contributi per le spese scolastiche o al massimo contributi minimali rispetto ai costi reali. Se il Governo vuole definitivamente affossare l'Agenzia per la promozione del „Made in Italy“, la strada imboccata consentirà sicuramente di raggiungere il risultato. Per sottolineare l'assurdo di questa situazione basterà considerare che il personale di cancelleria e esecutivo del MAE finirebbe per guadagnare più di un dirigente ICE, che gestisce sotto la sua responsabilità milioni di euro di fondi promozionali. Invitiamo i vertici Ice ad intervenire su questa delicata questione affinché anche la situazione dell'Agenzia venga adeguatamente valutata e tutelata, evitando che il suo personale finisca per pagare per tutti, come sempre finora avvenuto”.

28-5-2014

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