Tre giorni che danno il via alla stagione produttiva dopo la pausa agostana: l’ottava edizione di IFCO, l’Istanbul Fashion Connection, si chiude oggi.
Nonostante diversi indicatori in contrazione (espositori, volume di export), c’è soddisfazione all’Istanbul Expo Center sia da parte degli espositori che dei buyer che della dirigenza di İTKİB Fairs Inc., l’ente organizzatore della fiera. Soddisfazione perché i top brand hanno confermato il loro stand in fiera, perché la qualità dei buyer è buona ad una prima indagine (ma saranno i dati di chiusura a dare conferma), ma soprattutto perché le contrazioni dei consumi e quindi delle esportazioni turche sono inevitabili data la complessa situazione socio-economica mondiale.
Grande interesse, anche delle istituzioni locali, per la cerimonia inaugurale della fiera che si conferma punto di riferimento della moda europea e mediorientale, per le sfilate che hanno portato in passerella alcuni tra i designer turchi più promettenti presenti in fiera, ma soprattutto per la crescita dell’industria turca della moda in termini di qualità e di sostenibilità. Elemento da non sottovalutare soprattutto per quei produttori che si relazionano con il mercato europeo, molto attento alla sostenibilità della produzione sia dei tessuti che degli abiti. E’ il caso di Kiğili, uno dei maggiori produttori di abbigliamento per l’uomo, sia formale che casual. “Abbiamo una buona quota di esportazione dei nostri capi – commenta Furkan Karahan, Business development manager dell’azienda – e anche un e-commerce consolidato, ma non interrompiamo la nostra ricerca di nuovi canali di vendita sia dal punto di vista geografico che del target di clientela: per quanto riguarda i mercati di sbocco, puntiamo sull’Europa, sui paesi balcanici, sul Middle East: abbiamo in agenda numerose fiere nel mondo infatti. Per quanto riguarda i consumatori, stiamo coniugando la collezione in modo da essere appetibili anche per un cliente più giovane”.
Spiccata vocazione all’export anche per NaraMaxx, tra gli espositori storici di IFCO. “Abbiamo numerosi punti vendita ed è forte anche il commercio on line – commenta Bulten Alp – la nostra azienda è attiva da 45 anni con risultati decisamente positivi. Nostro obiettivo adesso è affacciarsi a nuovi mercati e rafforzare quelli in cui siamo già presenti: penso al nord Africa, alla Bulgaria, all’Irlanda, al Belgio, ma anche gli Usa”.