Grassi Univa

Il 2020 di Univa raccontato da Grassi

Durante la parte privata dell’Assemblea Generale 2021 dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, il presidente Roberto Grassi ha illustrato il Rendiconto delle attività 2020.

La parte pubblica è in calendario dopo l’estate in modalità che saranno decise nei prossimi mesi in base alla situazione epidemiologica. “Siamo un attore sociale il cui impegno va oltre il perimetro delle aziende – ha esordito Grassi – protagonisti del territorio impegnato nel portare avanti l’interesse generale di creare benessere diffuso, economico e sociale, a tutta la comunità”.

Dopo aver citato il Consiglio Generale, i 12 Gruppi merceologici, il Comitato per la Piccola Industria e il Gruppo Giovani Imprenditori Grassi ha proseguito col vero e proprio rendiconto delle attività, descritto sotto forma di impegno: per la rappresentanza; contro il Coronavirus e i suoi effetti su economia e tessuto sociale; per le persone; per la sostenibilità; per l’innovazione; per l’internazionalizzazione; per le nuove generazioni; per la cultura d’impresa.

“Dietro ogni nostra attività, in ogni progetto c’è un preciso obiettivo: quello di fare dell’impresa un elemento chiave di crescita economica per tutto il territorio – ha spiegato Grassi – ed in questi giorni in cui si parla tanto di Piano di Ripresa e Resilienza e di progetti per il Paese e i suoi territori, deve essere chiaro a tutti che non ci possono essere modelli di sviluppo vincenti e credibili per Varese che non pongano l’impresa, la manifattura, il terziario avanzato e i sistemi di logistica al centro della riprogettazione delle nostre comunità”.

Grassi vede in Varese un territorio non più in emergenza ma in ripresa, con imprese che, anche nel primo trimestre, hanno registrato livelli produttivi e ordinativi in aumento.

Tra le domande poste sul futuro Grassi ha chiesto se Varese, le sue imprese, le sue istituzioni, il suo tessuto sociale possono stare nel mondo come hanno fatto nel recente passato e per quanto ancora il modello per molti versi vincente resterà tale.

“Dovremo senz’altro cambiare la nostra mentalità e fare nostri quegli stimoli che sempre più forti arrivano da un mondo in profonda evoluzione e noi con esso. Mi riferisco alla transizione ecologica e alla transizione digitale, poste al centro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e delle politiche di sviluppo dell’Unione Europea attraverso il Recovery Plan e quel Green New Deal, di cui nessuno parla più, ma che è lì ad offrirci risorse ingenti per i nostri piani di sostenibilità” si è risposto il presidente.

“Non basterà il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha concluso –  e non sarà sufficiente saper mettere le adeguate quantità di risorse alle giuste voci. Se le risorse pubbliche non verranno scaricate a terra nella capacità di innescare un effetto moltiplicatore tra gli investimenti privati delle imprese, il cambiamento sarà effimero. Serve capacità di esecuzione”.

 

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