Non si può dire che il debutto a Milano di Denim Première Vision sia stato baciato dal sole: un clima (ormai non più sorprendentemente) brutto ma per fortuna senza pioggia, che aveva allarmato gli organizzatori alla vigilia ha accolto i visitatori del primo giorno ed anche oggi non è che si possa parlare di primavera vera e propria.
Dalla Francia è arrivato tutto lo “stato maggiore” di PV, dall’ex presidente Pasquet all’attuale Lasbordes e al responsabile dei saloni internazionali Olearo: la decisione di trasformare Denim Première Vision in un salone itinerante viene evidentemente seguita con attenzione dalla società francese e la risposta arrivata da Milano appare positiva.
Gli spazi bianchi del Superstudio Più si sono colorati di blu con gli stand degli espositori, arrivati da ogni parte del mondo per presentare le proprie collezioni. Tra questi i (quasi) padroni di casa di Albiate 1830, brand del Gruppo Albini: quella Autunno/Inverno 2020-21 è una collezione streetwear con denim in lana e misto-lana, che utilizzano anche il Sea Island Cotton, uno dei cotoni più antichi e rari al mondo, coltivato in Giamaica e Barbados. Presentato anche un denim realizzato in 100% cotone organico di altissima qualità, proveniente da coltivazioni biologiche che non prevedono l’utilizzo di pesticidi, insetticidi e fertilizzanti chimici e che minimizzano il consumo di acqua, con l’aggiunta di un metodo di tintura che permette di ridurre al minimo l’utilizzo di sostanze chimiche. A completare la collezione i tessuti in maglia denim e “Albiate 1830 Preview”, una selezione di tessuti che anticipa i trend stagionali.