Pitti: il dovere di investire sulla moda

“La moda italiana è una delle grandi carte della credibilità italiana nel mondo. Investire sulla moda e sulla capitale della moda come Firenze è un dovere del ministro della cultura”.

Così il ministro Dario Franceschini ha dato il via all’edizione 2016 di Pitti Immagine Uomo, la numero 89 che fino al 15 gennaio vedrà alla Fortezza da Basso di 1.219 aziende con una forte partecipazione internazionale rappresentata da 536 marchi.

La Sala d’Arme di Palazzo Vecchio ha contato oltre a Franceschini molti personaggi della politica e dell’economia italiana, riuniti per questa inaugurazione: ospiti del sindaco Nardella, i presidenti del Centro di Firenze per la Moda Italiana, Andrea Cavicchi e di Pitti Immagine, Gaetano Marzotto, il governatore Rossi e il presidente di Smi (Sistema Moda Italia) Claudio Marenzi.

In veste “più di ministro del turismo che di ministro della cultura”, come ha affermato egli stesso, Franceschini ha anche annunciato che presto nascerà una collaborazione tra Pitti Immagine e le Gallerie degli Uffizi per una mostra annuale e un investimento sul museo del Costume affinché diventi Galleria di moda e costume. “Tutto questo è stato possibile grazie all’Art bonus – ha specificato il ministro – e se non tutti i settori hanno risposto, quello della moda sì e questo ci consente di costruire una cultura del mecenatismo”.

Sul rilievo di Pitti si è soffermato anche il presidente della Regione Enrico Rossi: “Pitti Immagine Uomo è la manifestazione più importante del mondo nel settore moda – ha dichiarato – e se la Toscana ha tenuto nella crisi, la moda è stata un settore decisivo”. Non è mancato un riferimento alla riqualificazione della Fortezza da Basso, un investimento che Nardella ha quantificato in 142 milioni di euro. “La Regione c’è, supportiamo questo lavoro e se serve mettiamo finanziamenti. Vogliamo rendere la Fortezza punto di riferimento per lavoro e occupazione in Toscana”.

Non è infine mancato un pensiero dedicato a Krizia da parte di Marzotto, che ha anche sottolineato che questa edizione si presenta come positiva dato il superamento di quota 1.200 dei brand presenti, con molti nuovi ingressi e oltre 500 nomi stranieri.

Più prudente Claudio Marenzi, presidente di Sistema Moda Italia: “il 2016 sarà all’insegna di una crescita incerta, intorno al 2%. Quello che sarà fondamentale per il futuro è rivendicare la centralità della moda italiana sul piano europeo e per questo abbiamo istituito con il vice ministro Calenda il nuovo Board della moda, che riunisce tutte le associazione della filiera, da monte a valle”.

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