Ha sfiorato i 90 milioni di euro il fatturato 2022 di ratti, che ha chiuso l’anno solare a 88,6 milioni, 10 in più del 2021 e con un margine lordo di 8, solo 300.000 euro in meno del precedente.
Sull’incremento del 12,9% pesano anche i rincari, tanto è vero che nel complesso l’anno si è chiuso con un risultato sostanzialmente in linea con quello del 2021. A far pendere in parte la bilancia verso il “meno” è la posizione finanziaria negativa per 5,2 milioni, influenzata dall’aumento dei valori di magazzino, conseguenza sia dell’andamento dei prezzi delle materie prime che dell’approntamento di scorte di sicurezza dei materiali più strategici.
Il CdA ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,10 euro per azione, per un totale di 2,7 milioni. Esaminato ed approvato il Bilancio di Sostenibilità, con le attività più rilevanti svolte in ambito sociale, ambientale ed economico.
Tutti in positivo invece i ricavi per area produttiva: +6.3% per Ratti Luxe, +18,7% per Rainbow, +32,9% per Carnet, +78,4% per Art, +7,1% per Ratti Studio e 28,2% per il comparto arredamento.
L’andamento delle vendite per area geografica evidenzia la crescita nei paesi europei (+19,1%), con punte in Francia e Italia, ma crescono anche gli USA (+27,8%).
