Dopo oltre sessanta anni di interruzione riprende in Italia la coltivazione del lino: accade ad Astino, in provincia di Bergamo, dove a giugno fiorirà la piantagione nata nel cuore della Valle delle
Biodiversità, accanto alla propria filatura di eccellenza di Villa d’Almé di Linificio e Canapificio Nazionale.
L’azienda, che fa parte del gruppo Marzotto, ha deciso di riprendere la coltivazione del lino in Italia, a fianco all’ex Monastero di Astino: un lino che nascerà dai semi provenienti direttamente dalla Normandia, che Linificio e Canapificio Nazionale riceve da Terre de Lin, una delle più importanti cooperative di produttori di lino a livello mondiale. Ad aprile sono stati seminati due ettari, per una coltivazione che darà vita a 1000 chili di fibra di lino che saranno filati a Villa d’Almé: un filo in limited edition, 100% made in Italy e a KMzero, tinto da Dyeberg, che verrà acquistato in esclusiva per la moda da Albini Group. Per l’arredo, invece, il tessuto andrà in esclusiva a Martinelli Ginetto.
“Nella sua storia – dice l’AD di Linificio e Canapificio Nazionale Pierluigi Fusco Girard – l’azienda ha sempre avuto un rapporto “circolare” con il territorio, seguendo l’intuizione e l’insegnamento di uomini illuminati del passato quali Olivetti, Marzotto e Andrea Ponti, il nostro padre fondatore. È questa la prospettiva che intendiamo mantenere, ed è il motivo per cui oggi abbiamo voluto regalare al territorio, con questo campo di lino, un tocco di magia, un’emozione e un ricordo. La nostra fibra tessile è anche un concentrato di sostenibilità, concetto oggi diventato sempre più sinonimo di circolarizzazione non solo tra innovazione e tradizione, ma anche tra impresa e territorio”.
Per festeggiare la semina a giugno, il centro di Bergamo sarà animato da appuntamenti a base di lino organizzati da Linificio e Canapificio Nazionale in collaborazione con ‘Il Cavaliere Giallo’: per tutto il mese lungo i Portici del Sentierone le mostre gratuite “Il Lino è Arte” in collaborazione con l’Accademia di Carrara (60 riproduzioni su teli di Lino di quadri contenenti tessuti) e “Il Lino è Visione” (la trasformazione del lino nella filiera bergamasca), il 14 giugno una performance nel Quadriportico che vedrà il lino danzare e proiezione del video realizzato dal regista Luca Citron. La visita dei campi di lino di Astino in fiore sarà anche l’occasione per un pranzo o una cena all’ex Monastero.