Alessandro Zucchi

Il meccanotessile cerca nuove competenze

L’assemblea annuale di Acimit è servita anche e soprattutto per parlare di Industria 4.0 e di competenze digitali ed è emersa la necessità del comparto di trovare nuove figure professionali e nuove competenze nell’ambito della digitalizzazione.

Nel presentare i risultati del settore per il 2017 il presidente Alessandro Zucchi (nella foto) non ha infatti mancato di ribadire l’ineluttabilità del processo di digitalizzazione che riguarda l’intera filiera tessile. La collaborazione tra fornitore di tecnologia e azienda tessile per dare risposta alle esigenze dettate dal fast-fashion e dal sempre più importante canale retail dell’ecommerce risulta fondamentale.

“L’applicazione di Industria 4.0 in aziende di piccole dimensioni come le nostre – ha detto Zucchi oggi a Milano – è tutt’altro che facile. Essa richiede nuove competenze e crea la domanda per nuove professionalità, difficilmente individuabili negli attuali percorsi di formazione. Serve dunque ripensare anche all’offerta formativa. E’ necessario che il nuovo Governo dia la priorità agli investimenti in capitale umano, potenziando ad esempio gli Istituti Tecnici Superiori, capaci di rispondere alla domanda di nuove competenze che proviene dalle aziende”.

Rafforzare il legame con il mondo della formazione è la dichiarazione di intenti lanciata dall’associazione di categoria. “Occorre consolidare il dialogo con la scuola – continua Zucchi – e dobbiamo far conoscere le nostre esigenze in termini professionali create dal nuovo contesto digitale e le opportunità che i giovani possono cogliere in settori come il meccanotessile, che rappresenta un’eccellenza del made in Italy”.

La tavola rotonda che ha chiuso i lavori della giornata ha visto la partecipazione di Giovanni Brugnoli, vice presidente per il Capitale Umano di Confindustria, di Cristian Locatelli, general manager di Marzoli e vice presidente di Acimit con delega a Industria 4.0, di Marco Perona, direttore scientifico del Laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università di Brescia, e di Sigfrido Pilone, direttore della Fondazione ITS Aerospazio e Meccatronica per il Piemonte.

Siamo sicuri che questa ritrovata centralità della manifattura sarà prioritaria anche per il nuovo esecutivo

Nel 2017 la produzione di macchinari per il tessile è apparsa in aumento dell’8%, per un valore di 2,4 miliardi di euro e le esportazioni sono cresciute del 7% (2 miliardi di euro). L’attività produttiva ha beneficiato della crescente domanda estera di macchinario italiano e della decisa ripresa del mercato italiano, dovuta prevalentemente alla spinta generata del Piano Nazionale Industria 4.0.

“Il piano posto in essere dal precedente Governo – ha concluso Zucchi – ha avuto il merito di mettere al centro del proprio intervento la manifattura, che resta il vero driver per la crescita economica di un Paese sviluppato come il nostro. Siamo sicuri che questa ritrovata centralità della manifattura sarà prioritaria anche per il nuovo esecutivo”.

Condividi articolo