“E se dopo gli incentivi al settore auto, all’arredamento, all’edilizia, perfino ai monopattini, si pensasse anche al settore moda? Oggi occorre compensare la forte perdita di potere d’acquisto da parte dei consumatori e per farlo perché non pensare ad incentivi all’acquisto di capi certificati green, prodotti da una filiera certificata e controllata a sua volta?”.
Parole e musica del presidente nazionale dei Tessili Confartigianato Moreno Vignolini: “Un’Iva ridotta del 5-10% su determinati capi – spiega l’imprenditore – potrebbe già essere un segnale importante per un settore che non ha mai avuto sostegni statali. E’ vero che i numeri parlano di una ripresa importante ma attenzione a non fare l’equazione tra fatturato e redditività, perché bisogna mettere nel conto l’aumento dei costi sia delle materie prime che dell’energia, senza contare trasporti e altro. Per chi lavora in conto terzi questo rappresenta un aspetto fondamentale. È comunque innegabile che dopo la stasi del periodo caratterizzato dal lockdown, adesso le cose appaiano più positive, nonostante tutte le incertezze provocate da una guerra a poche ore da qui e dagli esiti incerti”.
Infine uno sguardo al modello produttivo del prossimo futuro nel distretto pratese: “La direzione da prendere è quella delle aggregazioni, ma anche su questo è necessario un salto culturale perché non deve essere più, come accaduto in passato, un pesce grande che ne mangia uno piccolo, ma una vera alleanza paritaria tra aziende. In questo senso vedo molto interessante il sodalizio tra Filpucci e Filatura Valfilo”.






