Industria a Varese: inizio d’anno in fase di assestamento

La crescita di fine 2017 si sta stabilizzando in questo 2018 pur con ancora qualche aggiustamento, questo emerge dai risultati dell’indagine congiunturale dell’Ufficio Studi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese relativa al primo trimestre 2018 che registra una lieve diminuzione del tono congiunturale che si accompagna però ad una buona tenuta degli ordini, dopo una chiusura d’anno che aveva visto un allineamento alla crescita di tutti i principali settori dell’economia locale. Inoltre, i dati consuntivi del 2017 sul commercio estero, confermano l’apertura internazionale della provincia che registra un +3% nelle esportazioni (rispetto al 2016) ed un saldo commerciale che, sebbene in calo rispetto al 2016, risulta ancora positivo e sfiora i 3,7 miliardi di euro.

Sotto il profilo della produzione, nel primo trimestre 2018, solo il 18,8% delle imprese intervistate ha dichiarato un ulteriore aumento della produzione (contro il 69,2% registrato in chiusura d’anno), mentre il 40,9% si è assestato sui livelli produttivi dello scorso trimestre. Il grado di utilizzo degli impianti è stato pari all’82,7%, in flessione rispetto al trimestre precedente, ma in crescita rispetto a quanto rilevato nel primo trimestre del 2017. Le previsioni per il secondo trimestre 2018, si dividono tra crescita e stabilizzazione dei livelli produttivi. Infatti, la maggior parte delle imprese analizzate (il 48,5%) si aspetta una stabilizzazione della produzione, a fronte del 45,4% che si attende un aumento e del 6,1% che ha una visione negativa per il breve termine.

La dinamica del portafoglio ordini mantiene un saldo nelle risposte ancora positivo (+12,3), sebbene con una differenziazione tra i settori. Con riferimento agli ordinativi complessivi, il 38,9% delle imprese intervistate ha segnalato una crescita, il 34,5% di essere in linea con il trimestre precedente, mentre il 26,6% una riduzione. Sul fronte degli ordinativi provenienti dall’estero, si riscontra la stessa dinamica: risulta infatti che il 44,7% delle imprese intervistate segnala un aumento degli ordini esteri, il 35,2% ha dichiarato livelli stabili ed il restante 20,1% in diminuzione.

Gli ultimi dati provvisori disponibili sul commercio estero varesino relativi al 2017 mostrano una crescita dell’export, rispetto a quanto registrato nel 2016. L’export della provincia ha infatti raggiunto i 9,8 miliardi di euro, in crescita del 3% rispetto al 2016. Contemporaneamente, le importazioni hanno registrato una crescita dell’8,6%, risultando pari a 6,1 miliardi di euro. Queste dinamiche hanno portato ad un saldo commerciale positivo (+3,7 miliardi di euro), ma in calo rispetto al 2016 (-5,3%).

A livello di composizione settoriale, il settore tessile, abbigliamento e pelletteria ha registrato un considerevole aumento delle esportazioni (+4,2%), a fronte di una riduzione delle importazioni (-1,8%).

Riguardo i mercati di riferimento, sono in deciso aumento le esportazioni verso alcune aree emergenti: Africa (+19,4%), altri paesi europei non UE (+10,2%). Si registra una buona crescita dell’export varesino anche verso l’Asia Centrale (+5,6%) e l’Asia Orientale (+5,3%). D’altro canto, l’area dell’Unione Europea si conferma primo bacino di destinazione dei prodotti varesini e l’export rivela una buona crescita (+6%). All’interno di quest’area, Germania e Francia mantengono le loro posizioni all’apice della classifica delle prime destinazioni per le esportazioni varesine (sebbene rispetto al 2016, le esportazioni verso la Francia abbiano mostrato un calo: -3,3%). Polonia, Russia e Cina hanno registrato tassi di crescita molto elevati (rispettivamente +75,3%, +74,8% e +12,4%). Questi risultati positivi compensano una performance non particolarmente brillante verso i Paesi Bassi (-5,3%) e la Turchia (-5,6%), che riesce a guadagnare solo un undicesimo posto nella classifica dei mercati di sbocco dei prodotti varesini.

Per quanto riguarda il settore moda, la congiuntura mostra un rallentamento della produzione per il primo trimestre del 2018, dopo una chiusura d’anno positiva. Il 76,1% delle imprese intervistate ha infatti dichiarato una produzione in calo rispetto al IV trimestre del 2017. Solo il 23,4% delle imprese ha segnalato livelli produttivi in linea con il trimestre scorso. Ci sono però differenziazioni all’interno del settore: infatti, mentre il comparto tessile ha dichiarato principalmente livelli produttivi in calo, il comparto abbigliamento mostra una maggiore impronta alla stabilità. Per il prossimo trimestre, le previsioni delle imprese intervistate sono principalmente improntate alla crescita o alla stabilità: crescita per il 39,7%; stabilizzazione ai livelli attuali per il 34,2%; rallentamento solo per il 26,1%. A differenza della produzione, il portafoglio ordini mostra un andamento più improntato alla stabilità: il 57,1% delle imprese dichiara ordini stabili, mentre il 42,9% in riduzione. Gli ordini esteri hanno mostrato una dinamica leggermente peggiore. Va sottolineato comunque che i dati devono sempre essere letti tenendo in debita considerazione la natura fortemente ciclica del settore.

La stabilizzazione dei livelli produttivi varesini nel primo trimestre del 2018 e le aspettative in gran parte improntate ad una crescita per i prossimi mesi – ha commentato il presidente Univa Riccardo Comerio –  sono elementi che mostrano quanto sia ancora fluida la situazione nel nostro sistema manifatturiero. Soprattutto in aree altamente internazionalizzate, come quella varesina, particolarmente esposte alle turbolenze a cui si assiste a livello mondiale. Il buon andamento degli ordinativi e l’alto tasso di utilizzo degli impianti non ci deve far illudere che i momenti peggiori siano passati e che si stia ormai definitivamente operando in uno scenario post-crisi. Non è questo il momento di abbassare la guardia. Occorre continuare a mettere tutta la forza che abbiamo come Paese e come territorio sui pedali del miglioramento competitivo di sistema. Così come le imprese sono in profondo e radicale cambiamento, così anche la politica e le istituzioni devono fare la propria parte. Proprio in queste ore e in questi giorni così cruciali rinnoviamo dunque l’appello a tutte le forze politiche perché si riesca a dare un governo e una maggioranza certa e solida al nostro Paese”.

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