L’indagine congiunturale dell’Ufficio Studi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese sul secondo trimestre 2020 continua a evidenziare la debolezza del territorio.
Il periodo, in parte ancora interessato dal lockdown, ha visto calare produzione, ordini ed export (già in calo del -3,9% nei dati fermi a marzo). Le previsioni per il trimestre estivo prevedono un parziale recupero rispetto al minimo storico toccato durante il lockdown.
Per quanto riguarda la produzione il 64,5% delle imprese intervistate ha dichiarato livelli ancora in calo rispetto al trimestre precedente, il 18% stabili e il 17,5% in aumento. Le previsioni sono orientate a un recupero parziale, almeno per il 41,6% delle imprese, mentre per il 18,8% si pensa ad un peggioramento.
Gli ordini sono calati per il 65,5% delle imprese, solo l’11,5%ha registrato un aumento.
Nello specifico per il settore moda ordini e produzione rimangono fortemente negativi. Anche le aspettative per il trimestre estivo non sono positive per il perdurare della debolezza dei consumi.
“Stiamo perdendo tempo prezioso – dice il presidente di Univa Roberto Grassi – e nel dibattito politico nulla si dice sulle vere priorità di un Paese che può tornare a crescere e che può difendere e creare nuovo lavoro solo con riforme strutturali in grado di risolvere i gap competitivi che frenano la nostra economia e che la pandemia ha acutizzato. Attendiamo risposte su scuola, digitalizzazione, pubblica amministrazione, infrastrutture, sostenibilità, formazione, rientro del debito pubblico, riorganizzazione della spesa pubblica, riforme istituzionali. Abbiamo bisogno di decisioni, di coraggio nel prendersi ognuno le proprie responsabilità, di una stagione di riforme (alcune delle quali a costo zero) e di coesione politico-istituzionale”.






