Il secondo trimestre 2017 mostra un’impresa varesina in fase di ripresa dopo un 2016 non brillante: emerge dai dati dell’indagine congiunturale dell’Ufficio Studi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Il dato positivo coinvolge un più ristretto numero di aziende rispetto ai primi mesi dell’anno, ma è trasversale a tutti i settori: in quasi tutti i principali settori manifatturieri del Varesotto dominano le imprese che dichiarano livelli produttivi in crescita. Ciò vale sia per la meccanica (trainata per il 55% dagli ordinativi esteri), sia per il chimico-farmaceutico che conferma un brillante trend già evidenziato durante l’apertura d’anno. Bene il tessile-abbigliamento. Unica eccezione è rappresentata dalla gomma-plastica.
Sotto il profilo della produzione il secondo trimestre 2017 mostra una conferma del buon momento, seppur con limature al ribasso nel perimetro di coinvolgimento delle realtà in crescita. Il saldo complessivo nelle risposte delle imprese intervistate continua ad essere positivo (+19), anche se inferiore a quello del primo trimestre (che era +34). La maggior parte delle imprese intervistate (42%) ha registrato livelli produttivi in aumento, il 35% ha dichiarato una stabilità e il 23% una riduzione. Il grado di utilizzo degli impianti è stato pari all’82,5%, in aumento rispetto al dato del trimestre precedente che si era fermato a 81,5%.
Le previsioni per il terzo trimestre, invece, sono maggiormente improntate ad una conferma degli attuali livelli produttivi.
La dinamica del portafoglio ordini mantiene un saldo nelle risposte ancora positivo (+29) e mostra un rafforzamento nella tenuta del mercato interno, un trend coerente con l’andamento generale riscontrato anche dal Centro Studi Confindustria a livello nazionale.
Nel secondo trimestre 2017 sono state autorizzate 1.212.324 ore di cassa integrazione guadagni ordinaria nel comparto industriale, in riduzione del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2016 ed in crescita rispetto ai primi tre mesi dell’anno (le ore autorizzate sono quasi raddoppiate).
Gli ultimi dati provvisori disponibili sul commercio estero varesino sono, invece, relativi al primo trimestre 2017 e mostrano un leggero miglioramento degli scambi commerciali rispetto ai primi tre mesi dell’anno precedente. Questo trend in rialzo si basa su di un export che ha raggiunto 2.274 milioni di euro, in aumento del +1% rispetto allo stesso periodo del 2016. Le importazioni nello stesso intervallo di tempo hanno registrato una crescita ben più sostenuta del +7%, risultando pari a 1.504 milioni di euro. Queste dinamiche hanno portato a un saldo commerciale ancora positivo (+770 milioni di euro), ma in calo rispetto al primo trimestre 2016 (-8,9%).
Per quanto riguarda i mercati di riferimento, le esportazioni sono in aumento rispetto al primo trimestre 2016 verso quasi tutte le principali macro-aree, ad eccezione di Medio Oriente, Asia Centrale e Oceania dove invece si registra un rallentamento.
Tra i paesi destinatari delle esportazioni varesine Germania e Francia si riconfermano tra i primi due posti, con un export in leggera crescita verso il primo (+3,9%) e stabile verso il secondo (+0,4%). Le esportazioni sono in crescita verso tutte le prime 10 destinazioni dei prodotti varesini, con l’unica eccezione dei Paesi Bassi che registrano un calo del -6,8%. A livello di singoli settori, invece, le vendite all’estero del metalmeccanico risultano in calo del 2,4%. In crescita, invece, tutti gli altri principali comparti dell’industria varesina. Il tessile-abbigliamento registra un +0,9%, la chimica-farmaceutica +6,9%, la gomma-plastica +3,9%.
La congiuntura all’interno del settore moda mostra un andamento positivo: nel secondo trimestre del 2017, infatti, il 42% delle imprese analizzate ha dichiarato livelli produttivi in aumento, a fronte del 38% che ha visto una loro stabilizzazione e del 20% che ha registrato una contrazione. Le previsioni per il prossimo trimestre sono, invece, improntate ad un rallentamento e ad una stabilizzazione congiunturale, in parte legata alle dinamiche stagionali tipiche del settore. Il 50% delle imprese si aspetta livelli produttivi in linea con gli attuali, il 41% in diminuzione, mentre solo il 9% prevede di crescere. L’andamento del portafoglio ordini è diversificato, con il 32% delle imprese del campione che ha registrato ordinativi in aumento, il 27% intorno agli stessi valori della rilevazione precedente e il 41% in calo. Migliora la situazione se vista con le lenti degli ordinativi esteri che risultano in aumento per il 37% delle imprese intervistate, stabili nel 40% e in ribasso nel 23%.