Il forte rialzo dei costi energetici ha portato nei giorni scorsi Confartigianato Imprese Prato, Cna Toscana Centro e la Sezione Moda di Confindustria Toscana Nord a sedersi allo stesso tavolo per capire come affrontare al meglio un aggravio che si abbatte con forza sul distretto tessile pratese, in particolare per quanto riguarda le relazioni tra aziende committenti e terziste.
Confindustria, che rappresenta gran parte dei committenti ma anche diversi terzisti, è consapevole della necessità che in molti casi andranno rimodulati gli importi dei compensi di lavorazione delle aziende terziste e quindi attiverà un’opera di sensibilizzazione presso i propri associati.
“L’incontro è stato positivo – commenta il presidente nazionale dei Tessili Confartigianato, Moreno Vignolini – con persone che hanno veramente a cuore il distretto. Sarà importante monitorare quella zona franca, dove soggetti non appartenenti ad alcuna associazione, potrebbero continuare a operare in situazioni anomale con atteggiamenti vessatori verso le aziende terziste. Unico rammarico è la mancata adesione da parte di Confindustria a una comunicazione unitaria su questi temi, che avrebbe rappresentato un segnale importante e più forte per tutti gli operatori del distretto”.
“E’ innegabile – aggiunge il presidente di Federmoda CNA Francesco Viti – che la filiera sia tutta in sofferenza, dai committenti ai terzisti, ed è chiaro che nessuna azienda è più in grado di assorbire questa ulteriore batosta. E’ necessario richiamare le produzioni e i brand alle loro responsabilità e spingere per una revisione generale dei compensi di lavorazione imposti all’intera filiera, perché il distretto non può più sostenere, oltre ai costi degli investimenti, anche gli aumenti dell’energia. Serve un’azione unitaria anche verso i nostri livelli nazionali, per introdurre in legge di bilancio strumenti e risorse da destinare al sostegno dell’intera filiera tessile”.