Innovazione e tradizione del distretto tessile di Prato sono in mostra a Bruxelles, al Parlamento Europeo, con Trafi, Next Technology e Marini Industrie che raccontano la circolarità tessile.
La mostra, organizzata nell’ambito del progetto RegioGreenTex, ha evidenziato il rapporto fra la tradizione manifatturiera tessile e l’innovazione industriale e nell’evento che ha chiuso l’esposizione sono stati resi noti da Next Technology Tecnotessile anche i risultati sui cinque ‘Greentex Hubs’.
Ventisette le stampe nella mostra legata a RegioGreenTex, che ha promosso la collaborazione, la ricerca e lo sviluppo dell’industria tessile tra i quattro principali settori della società: manifattura, istituzioni pubbliche e istituti di ricerca. Per Prato hanno aderito Next Technology Tecnotessile, Trafi Creatività Tessile e Marini Industrie ed è in quest’ultime due che il fotografo Francesco Pacifici ha scatto te immagini.
Nel caso di Trafi è stato immortalato un macchinario che si trovava nella porzione dell’azienda alluvionata nel novembre 2023, raccontando i fili che interlacciati creano il tessuto. Da Marini Industrie invece risalto al controllo qualità, al sapere fare manuale del distretto. Le altre stampe hanno invece coinvolto il resto delle regioni del progetto, dislocate in tutta Europa.
Next Technology Tecnotessile si è occupata della mappatura delle necessità e delle potenzialità nell’attuazione di un’economia circolare tra le regioni e i cluster europei, considerando i loro differenti livelli di sviluppo economico. In particolare dell’idea di creare cinque poli regionali di riciclo tessile, in linea con l’iniziativa ReHubs Europe, coerenti con la strategia tessile dell’Unione Europea e con le esigenze delle Pmi. Matteo Lepri e Enrico Venturini degli Esposti hanno esposto i risultati dei “Greentex Hubs”: “Siamo partiti dal presupposto della necessità di categorizzare tutta la mole di materiale da riciclare che arriva nel distretto – spiegano – elaborando numeri che poi consentono di creare degli standard su un riciclo d’ampia scala. Poi abbiamo lavorato sugli indici di riciclabilità e abbiamo messo a punto un sistema in grado di dare risposte sugli scarti tessili post consumo e post industriali: di fatto per ogni tipologia riusciamo a spiegare che tipo di utilizzo potrebbe riavere quel tipo di scarto”.








