Filpucci

La crisi fa uscire dal cassetto ferri da maglia e da uncinetto

Prima fu il Covid, adesso l’inflazione: in Italia ago, filo, uncinetto e ferri da maglia sono tornati protagonisti della quotidianità. Lo conferma una ricerca di Readly, l’app di abbonamento per riviste e quotidiani in digitale, che ha registrato un aumento di lettori nelle categorie “hobby”, taglio e cucito.

I termini “uncinetto”, “punto croce”, “cucito”, “lavoro a maglia”, “ricamo” appaiono tra le prime 50 voci di ricerca sull’app in Italia, insieme ad “amigurumi”, l’arte giapponese di lavorare all’uncinetto o a maglia piccoli pupazzi, prevalentemente animaletti o figure antropomorfizzate.

Un’impennata nelle vendite di filato da aguglieria era già stata registrata durante il lockdown per il Covid, tanto che molte tra le principali aziende di filatura italiane sono tornate a investire in collezioni a tema, presentate con regolarità a Pitti Filati.

La crescita di questo periodo invece è più attribuibile all’aumento dei costi per i nuovi abiti e alla scelta di rinnovare o adattare quelli già in armadio con ricami e creatività.

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