E’ il rosso di Milano Unica a dominare all’ingresso del padiglione europeo di Intertextile Apparel a Shanghai: non e’ caratteristico come quello Ferrari ma di certo fa spiccare il padiglione italiano nel grande mare della fiera cinese.
Un mare agitato come il mercato locale, scosso da una frenata dei consumi che non accenna a sparire e con una situazione economica lontana parente di quella pre Covid. La pandemia sembra infatti aver fatto da spartiacque tra una crescita fin troppo esagerata e un decremento delle vendite di abbigliamento che colpisce i brand della fascia alta e media.
Cosi’ i numeri hanno perso la loro dimensione abituale e per le aziende e’ arrivato il momento di tenere duro: poco piu’ di venti quelle presenti all’interno dello spazio di Milano Unica ma ce ne sono anche altre, di importanti, negli spazi limitrofi in stand gestiti dalle agenzie di rappresentanza. Cerruti e Piacenza ad esempio hanno fatto questa scelta, cosi’ come Cervotessile: “Abbiamo due sedi di produzione in Italia e Cina e due linee distinte – spiega Mario Ronzi nello stand di quest’ultima azienda – e quindi abbiamo deciso di presentarci in autonomia, evitando quel filtro della clientela effettuato da Milano Unica. La nostra collezione cinese, anche per tipologia di prodotto e per i costi, e’ infatti rivolta ad una fascia piu’ ampia. In ogni caso anche con questa percepiamo la staticita’ del mercato ed il rallentamento dell’economia cinese; non nascono nemmeno piu’ nuovi brand. Con i prodotti europei invece puntiamo su due fiere, Munich Fabric Start e Milano Unica”.
Assente di persona (ma presente con l’azienda) il presidente Simone Canclini la rappresentanza di Milano Unica, anche dal punto di vista della presenza storica a Shanghai, e’ affidata ad uno dei past president, Alessandro Barberis Canonico, che non puo’ esimersi da alcune conferme: “Si’, il mercato e’ in un momento difficile, come l’economia di questo paese, che ha consumi al ribasso con i brand europei che reggono abbastanza ma con quelli cinesi fermi. E di conseguenza sono fermi i nostri clienti. Noi ci siamo, anche grazie a Ice, e speriamo in un supporto anche per l’edizione di marzo, perche’ noi italiani siamo soggetti alla stagionalita’ delle collezioni ed in assenza di un aiuto dovremo buttarci nello spazio generale di Intertextile”.
L’orizzonte rosa e’ ancora lontano: “Chi investe in questa fiera – continua Barberis Canonico – ha uno sguardo a lungo termine e di certo per tutto il 2026 la Cina non uscira’ da questo stallo, considerando tutte le attuali variabili dell’economia mondiale e la sovracapacita’ produttiva del paese. Finche’ non ci sara’ una selezione naturale delle aziende, un po’ come e’ stato da noi anni fa, non cambieranno le cose”.
Le fiere pero’ restano tante e a volte in contemporanea: “le aziende – conclude l’imprenditore piemontese – stanno facendo delle scelte. Per noi ad esempio ci sono solo questa e Milano Unica e chi viene a Milano e’ concentrato sul prodotto italiano, sulla qualita’ e l’innovazione, come dimostrano i dati”.