Il termometro segna 2.400. Questa la temperatura, in termini di presenze, dell’ultima edizione di Milano Unica, confortata anche dall’arrivo di alcuni clienti stranieri.
Bene il primo giorno, meno il secondo, ma nel complesso l’affluenza alla prima fiera italiana post lockdown si può considerare positiva, anche per le 207 aziende espositrici. 400 le aziende straniere arrivate a Rho nelle vesti di clienti, con rappresentanze americane, giapponesi, inglesi, francesi, svizzere e tedesche.
“E’ stata un’edizione complessa, non solo nella gestione dei due giorni in fiera. Le incertezze conseguenti all’andamento della pandemia nel mondo hanno messo a dura prova il lavoro di impostazione e organizzazione dell’evento. Non si è trattato solo di un evento di immagine per tenere alta la bandiera del Made in Italy, ma anche di un momento importante di contatti e trattative. Durante il salone si è riunito anche il Comitato Education, di SMI e Confindustria Moda, a sostegno della formazione delle nuove figure professionali necessarie ad affrontare le sfide globali” spiega Massimo Mosiello, Direttore Generale di Milano Unica.
Intanto da ieri è aperta ed online e-MilanoUnica Connect, il nuovo progetto digitale lanciato dal salone. La piattaforma si arricchisce periodicamente, con l’ingresso di nuove aziende e rinnovando i suoi contenuti.
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