L'eccellenza del tessile vola a Shanghai per Milano Unica

Sono già in Cina i campionari delle aziende tessili italiane che da domani mattina parteciperanno alla 13′ edizione di Milano Unica a Shanghai: 44 espositori che hanno deciso di presidiare il mercato cinese e di Hong Kong portando in Asia il meglio del made in Italy.

“La Cina, assieme a Hong Kong, è ormai stabilmente il primo mercato di sbocco per i nostri tessuti e da sola registra una crescita superiore al 12% nel 2017: negli 11 mesi del 2017, l’export di quasi tutti i comparti verso la Cina è cresciuto a doppia cifra. I numeri e l’alta qualità dei clienti registrati all’ultima edizione di marzo a Shanghai più la crescita del 19,6% dei buyer cinesi presenti a Milano Unica Milano lo scorso febbraio, testimoniano l’interesse crescente, di questo Paese per l’alta qualità” spiega il presidente di Milano Unica Ercole Botto Poala.

Il Milano Unica Pavilion è all’interno dell”oceano’ di Intertextile, l’enorme fiera che si svolge in contemporanea a Chic a Shanghai: “Dopo una fase di rallentamento i consumatori cinesi, tornano a guardare con rinnovato interesse ai prodotti di fascia alta e di lusso. La crescita dello scorso anno è stata infatti superiore al 20%, sostenuta principalmente dai consumatori più giovani, i Millennials, che rappresentano oltre il 30% della domanda del mercato, dispongono di un crescente potere di acquisto, sono molto ben informati sulle tendenze moda e puntano sempre più sulla personalizzazione. ICE Agenzia segue questa evoluzione con particolare interesse perché offre grandi possibilità alle aziende italiane” afferma Massimiliano Tremiterra, responsabile di Ice Shanghai.

E per Milano Unica ci sarà da vincere anche la sfida della sostenibilità, visto lo slogan “Save the Planet” abbastanza ardito in una nazione dove tecnologia e attenzione all’ambiente non viaggiano ancora su binari paralleli.

“Ancora una volta ritengo necessario sottolineare come l’export tessile in Cina sia diretto – grazie alla crescente consapevolezza delle case di moda locali e dei consumatori evoluti – che indiretto – tramite il consumo di capi d’abbigliamento italiani ed esteri prodotti con tessuto italiano. Con l’impegno del tessile-moda verso la concretezza delle azioni orientate a “Salvare il Pianeta”, potremo portare cultura sostenibile anche in questo Paese e sostenere in maniera sempre più decisa un altro valore aggiunto oltre a quelli – numerosi – già offerti dalla nostra industria” conclude Ercole Botto Poala.

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