In lieve ripresa i pagamenti delle imprese italiane

Euler Hermes, società del gruppo Allianz, ha presentato l’ottava Edizione del Report Mancati Pagamenti delle imprese italiane, un’analisi condotta su ogni singola Regione e Provincia, comprensiva di un approfondimento per i diversi settori merceologici e che ha come base il monitoraggio giornaliero dei pagamenti di oltre 450.000 aziende.

Quel che emerge immediatamente è che i giorni d’incasso per un credito rimangono elevati ma diminuiscono di 48 ore, attestandosi a 86 giorni nel 2016. L’ammontare totale dei debiti scaduti è diminuito del 25%, nel 2016, mentre il valore medio di un mancato pagamento nel 2016 è diminuito del 13% sul mercato domestico arrivando a quota 14.000, mentre, sul mercato estero aumenta dell’8% toccando il livello di 23.000 euro. Le insolvenze aziendali sono calate del 9% nel 2016 con 13.500 casi, ancora il doppio rispetto ai livelli pre-crisi. Nel 2017 atteso un ulteriore calo del 5%.

“Nel 2016 in Italia si è registrata una crescita dell’1% e il Paese ha continuato la sua lenta ripresa dimostrando una grande capacità di resilienza ai fattori politico-economici interni ed esterni. Il 2017 sarà l’anno in cui la domanda interna stenterà ancora (+1%) mentre l’export ripartirà (+2,2%) con 20 miliardi di transazioni commerciali addizionali – ha dichiarato Ludovic Subran, Capo Economista di Euler Hermes (nella foto) – Le politiche avviate da Trump garantiranno alle imprese del made in Italy una crescita addizionale dell’export sul mercato statunitense pari a 2.4 miliardi di euro, seconda solo alla Germania. Nel 2017 l’Italia registrerà una crescita moderata pari allo 0,8%, esattamente la metà della media dell’Eurozona. In un contesto incerto che potrebbe creare effetti negativi anche sugli indicatori di confidence delle imprese, l’Italia potrebbe perdere circa 0,3% di crescita”.

Lo stato di salute delle imprese italiane nel 2016 volge verso un sereno moderato e di conseguenza il trend dei pagamenti migliora su tutti gli indicatori analizzati per il mercato domestico. I giorni di incasso di un credito sono scesi a 86: a livello europeo solo la Grecia fa peggio. Un altro indicatore che segna un miglioramento sono i debiti scaduti che mettono a segno un decremento del 25%.
“Durante tutto il 2016, la minore onerosità del debito bancario frutto anche di un’offerta creditizia finalmente stabile grazie alla politica accomodante della BCE, ha dato ampio respiro alle imprese che ne hanno saputo approfittare e conseguentemente valutare le scelte di investimento più opportune per la continuità del proprio business. I prezzi bassi del petrolio hanno poi sostenuto la ripresa della profittabilità delle imprese. Il miglioramento dei pagamenti tra le imprese è quindi frutto di una felice combinazione che include una maggiore solidità degli indicatori economici del nostro Paese e il contestuale miglioramento dei flussi di cassa in azienda che hanno impattato positivamente sulla solvibilità dell’intero tessuto imprenditoriale” afferma Luca Burrafato, Capo della Regione Euler Hermes Paesi Mediterranei, Medio Oriente e Africa.

Il miglioramento del trend degli insoluti si riflette sulla maggior parte delle regioni italiane ad esclusione di Lazio e Puglia dove gli indicatori mostrano lievi segnali di crescita. Anche nei settori il trend è prevalentemente positivo tranne nel tessile, che soffre la competizione nella fascia low cost, nell’automotive e nel settore dei trasporti.

Sui mercati esteri, il 2016 è stato un anno molto complicato per gli emergenti e di rallentamento generale anche per le principali economie di destinazione dei prodotti made in Italy. Tessile e abbigliamento, elettronica ed edilizia sono i comparti che hanno sofferto maggiormente all’estero. In particolare, nei dieci principali mercati per l’export italiano, si prevede una ripartenza delle insolvenze aziendali: Stati Uniti (+1%), Regno Unito (+5%), Turchia (+5%). Le insolvenze rimangono su elevati livelli invece la Polonia (+3%) e la Cina (+10%).

“Export di prossimità è una delle principali strategie di business nel 2017. In quasi tutti i distretti stiamo registrando una ripresa degli ordini da controparti estere, quasi un ritorno del Made In, anche dove negli ultimi anni si sono registrati i principali segnali negativi (mobile e calzature). Molte filiere manterranno i virtuosi percorsi di crescita (ceramica, agroalimentare e meccanica) con uno sguardo anche ai consumi interni, segnalati in sostanziale area positiva. L’effetto positivo globale si vedrà sulle insolvenze che saranno previste in ulteriore calo (-5%) a beneficio di una generale tenuta del sistema produttivo nazionale” dichiara Massimo Reale, Direttore Rischi Euler Hermes Italia.

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