Un’occasione importante questa edizione di Pitti Filati: segna infatti il 40esimo anno dalla fondazione di Lineapiù, l’azienda fondata nel 1975 da Giuliano Coppini e oggi guidata da Alessandro Bastagli.
Numerose le iniziative per festeggiare questo traguardo, la prima è senza dubbio la presentazione del libro “YARNS – LINEAPIÙ ITALIA. 40 ANNI DI EMOZIONI” curato da Nemo Monti alla cui stesura hanno partecipato Alessandro Bastagli, Giuliano Coppini, tre special contributors (Giusi Ferrè, Eva Desiderio, Gianluca Lovetro) e il fotografo Massimo Listri.
“Volevamo qualcosa di più del solito libro di storia industriale – ha spiegato Alessandro Bastagli in occasione della presentazione – Lineapiù fa arte e volevamo trasmettere proprio questo. Non a caso abbiamo voluto uno dei maggiori fotografi che a livello internazionale ritraggono l’arte”.
Una bella storia quella di Lineapiù che in uno dei suoi momenti più critici ha trovato Bastagli, da sempre amico e cliente di Giuliano Coppini, ammiratore della capacità e dell’inventiva di questa azienda pratese. Purtroppo proprio Coppini non ha potuto essere presente a Pitti per problemi di salute, ma non è certo mancata la sua presenza nelle parole di Bastagli e di quelle della figlia Lola. “In questa occasione credo di interpretare il pensiero di mio padre – ha detto Lola Coppini – nel ringraziare il distretto di Prato e tutte le sue aziende che sono state negli anni l’indotto di Lineapiù, un’azienda che nonostante tutto offre ancora un prodotto totalmente Made in Italy; nel ringraziare la squadra seria e capace che per Lineapiù ha lavorato e sta lavorando e ovviamente nel ringraziare i clienti italiani e stranieri, grandi e piccoli, che ci sono stati vicini anche nei momenti più difficili e che con noi hanno collaborato strettamente per immaginare e produrre filati eccellenti”.
Filati, ma soprattutto emozioni, dunque come ha sottolineato Nemo Monti: “Non volevamo un libro auto celebrativo, ma volevamo far capire quella magia che trasforma un’idea e un’emozione in un filo, un filo che a sua volta diventa un fattore narrativo nelle mani dei più grandi stilisti”.
E due di questi grandi stilisti partecipano alla festa di Lineapiù: 10 abiti di Giorgio Armani realizzati con filati Lineapiù sono stati i protagonisti di uno speciale allestimento nell’Archivio Storico Lineapiù e 11 abiti di Azzedine Alaïa hanno accompagnato la cena di gala di mercoledì nella splendida cornice del Salone dei 500 di Palazzo Vecchio. Ed è stato Bastagli a ricordare come qualche decina di anni fa entrambi hanno trascorso giorni negli uffici stile di Lineapiù per creare insieme a Coppini il filato che avevano in mente.
Sono 3280 i filati realizzati fino ad oggi, ma per arrivare a questo numero più di cento volte tanti sono stati i test che hanno fatto scartare materie prime o prodotti che non rispondevano ai parametri di Lineapiù. In altri casi lo scarto è stato dovuto a ben altri motivi: la fin eccessiva eccellenza che rendeva assolutamente non commerciali certi filati per il loro costo altisimo. “Dato che sarebbe stato davvero un peccato buttar via questi filati solo per il fatto che sono troppo costosi – commenta Bastagli – abbiamo realizzato la collezione Over the top: cinque filati eccezionali che possiamo realizzare su richiesta dei clienti, una collezione che crescerà ogniqualvolta riusciremo a produrre qualcosa di davvero eccezionale”.
Oltre a questo Olimpo, l’eccellenza è anche nella collezione presentata da Lineapiù, dove accanto allo storico Camelot (il primo filato realizzato in mohair di qualità altissima e che ancora regge il passo dopo 40 anni di vita raggiungendo un titolo 35.000 – ossia 35 chilometri di filo per un chilo) si trova un filato titolo 132.000, oppure Oro, un tubolare di lana merinos extrafine impreziosito dall’inserimento di un filamento d’oro puro.