C’era anche il presidente di Cna Federmoda Marco Landi ai lavori del Tavolo settoriale moda promosso dal Ministero degli Affari Esteri per la definizione del Piano Straordinario Made in Italy 2021-2022.
“La filiera italiana – ha detto – rappresenta una realtà unica nel panorama internazionale e la forza del nostro sistema moda è data dal permanere in Italia di un tessuto imprenditoriale fortemente connesso ai territori e trae energia dalle migliaia di imprese artigiane e piccole che apportano competenze e flessibilità all’intera filiera. Recenti iniziative di primari brand della nostra moda hanno ben evidenziato come parte del loro valore sia basato sul rapporto con la filiera produttiva nazionale ed in primo luogo con l’artigianato”.
Landi ha ricordato gli effetti della pandemia: la seconda ondata determina un ulteriore danno per la stagione invernale 2020/2021 e si ripercuoterà sulla prossima campagna vendita per l’Autunno-Inverno 2021/2022: due anni di investimenti senza ritorno, con un calo di fatturato del 2020 che si stima dal 35% al 60%, un’ulteriore previsione sulla stagione Primavera-Estate 2021 in flessione dal 50% al 70.
Cna Federmoda ha chiesto un impegno straordinario per promuovere il Made in Italy nel mondo con risorse per l’internazionalizzazione, portando fisicamente le aziende ed i prodotti Moda sui mercati internazionali.
“Sollecitiamo – ha concluso Landi – attenzione verso alcune specifiche richieste tra le quali un consistente rifinanziamento, almeno per 1,5 miliardi di euro del fondo rotativo 394 affidato a Simest, rifinanziamento da dedicarsi sia alla componente di finanza agevolata che alla quota a fondo perduto affinché nessuno, nel personale sforzo per il rilancio, venga lasciato indietro”.
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