Londra, un tuffo nelle quattro stagioni

L’estate ad Islington, animato quartiere appena fuori dal centro di Londra, è più una stagione da cercare sui campionari degli espositori della The London Textile Fair che una presenza meteorologicamente tangibile: siamo sotto ai 20 gradi, il sole è disegnato su qualche libro esposto in vetrina appena fuori dalla stazione della metropolitana ma in cielo non c’è e nonostante la fiera abbia in programma le collezioni autunno-inverno 2017/18 qualche cliente chiede ancora tessuti estivi.

“Qui siamo quasi una stagione indietro rispetto alla nostra programmazione  – conferma Flavio Mauro allo stand (che in realtà è per tutti un tavolo con i campionari esposti a fianco) di Flow by Menchi, abbinato a quello di Menchi Tessuti, dove c’è Luca Desii, reduce da Blossom Première Vision – e non manca chi guarda ancora i prodotti per l’estivo. Vengono anche per l’invernale ma per loro, tranne i brand più grandi, è presto. Questo è un mercato non semplice, con tanti piccoli clienti e tre o quattro molto grandi, con i quali però è dura iniziare a lavorare. In ogni caso questa a Londra è sicuramente la fiera con il miglior rapporto qualità/prezzo”.

Vista la presenza a Blossom è d’obbligo un passo indietro di una settimana: “La fiera è andata bene – confermano – ma è stata un po’ diversa da come ci era stata prospettata, perchè c’erano sì qualità e fascia alta ma anche una non prevista presenza, sia di aziende che di clienti, non proprio di eccellenza”.

Cafissi300Quasi cinque anni sul mercato inglese, ultimi tre con risultati molto buoni ma primo semestre 2016 non eccelso per Cafissi, che nei campionari ha messo più fantasia che nella scelta dei nomi, visto che allo stand si dividono i clienti i due cugini, Francesco e… Francesco Cafissi (nella foto): “Per noi che ci rivolgiamo alla grande distribuzione la fiera è ottima – dicono in un momento di affluenza non eccezionale – e avendo un prodotto di fascia medio-bassa riusciamo anche a portare a casa ordini per 5, 10 o 15 mila metri. Visto il calo dell’ultimo periodo, coinciso con minori consumi, abbiamo timori per gli sviluppi della Brexit perchè con la svalutazione della sterlina tra un po’ gli inglesi potranno comprare meno in Europa e potrebbero rivolgersi alla Cina”. I due cugini sono stakanovisti delle fiere: The London Textile Fair, Munich Fabric Start, Tissu Premier (“non è andata benissimo, ci sono stati solo clienti belgi” raccontano) e Première Vision: “Per trovare nuovi clienti la fiera di Parigi è il massimo – concludono i due Cafissi – ma qui a Londra lavoriamo molto su appuntamento”.

Altra presenza costante a molte fiere europee è quella della campana Manifattura Foderami Cimmino: “Stiamo cercando di ampliare la nostra presenza sui mercati esteri – dice Daniele Sorrentino – perchè adesso ci dà il 10-15% del fatturato. Qui a Londra abbiniamo ai due giorni in fiera anche visite dirette ai clienti alle loro aziende; allo stand di The London Textile Fair puntiamo più sull’abbigliamento, mentre fuori portiamo anche i cataloghi dei tessuti per arredamento, danza e abiti di carnevale. Uno dei punti di forza è il non avere un quantitativo minimo di tessuto, per noi già una sola pezza è un ordine che prendiamo”. Infine l’immancabile nota sulla Brexit che qui e in questi giorni è sulla bocca di tutti: “Per ora non vedo nessuna ripercussione – dice Sorrentino – ma credo che alla lunga sarà più un problema per noi che per gli inglesi”.

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