80 anni di attività festeggiati guardando ai giovani e al futuro: Marini Industrie decide di celebrare così il traguardo raggiunto in questo 2025 e lo fa in occasione di Milano Unica, appuntamento con clienti vecchi e nuovi, vetrina per presentare la nuova collezione che fonde heritage e innovazione.
“Art is Coming – Marini Industrie Prize” è il nuovo premio biennale che l’azienda tessile dedica ai giovani artisti under 35 e che è stato lanciato martedì, in occasione della serata per gli ottant’anni organizzata presso il MUDEC. Iniziativa e luogo scelto sottolineano l’intreccio tra l’arte contemporanea con il senso più profondo dell’impresa familiare, confermando la volontà di Marini Industrie di farsi promotrice di progetti culturali che parlano di futuro, territorio e responsabilità condivisa.
“Il premio nasce dalla convinzione che l’impresa non sia solo luogo di produzione, ma spazio generativo, in cui valori e materia si intrecciano, dando vita a un progetto che tiene insieme famiglia e comunità, etica del lavoro e visione di lungo periodo – dichiarano Riccardo e Roberto Marini, a capo dell’azienda giunta alla terza generazione – Con questo premio intendiamo sostenere il talento dei giovani artisti, affidandoci all’arte come linguaggio capace di raccontare un modo diverso di fare impresa”.
Il tema scelto per la prima edizione porta un titolo che è già un manifesto: “Chi ci tiene davvero?”. Un viaggio tra i legami invisibili che tengono insieme imprese familiari, comunità e territori, in sostanza ancora tessuti.
Per valutare i progetti degli artisti sarà costituito un comitato scientifico grazie alla collaborazione del Museo del Tessuto di Prato e della Fondazione Gori – Fattoria di Celle. Al vincitore verrà assegnato un premio in denaro e sarà garantita la copertura delle spese necessarie per la realizzazione di un’opera site-specific destinata alla sede di Marini Industrie a Prato, che sarà accompagnata da eventi e attività di valorizzazione per l’intero biennio.
Durante la serata al MUDEC è stato inoltre annunciato che Marini Industrie sarà main contributor della mostra “Alaïa e Balenciaga. Scultori di forma”, in programma dall’autunno 2025 al Museo del Tessuto di Prato, a conferma dell’impegno a intrecciare moda, arte e territorio. Perché, da ottant’anni, il vero filo conduttore di Marini Industrie non è soltanto il tessuto, ma la capacità di tessere relazioni. Relazioni lunghe di anni che hanno portato al Mudec numerosi clienti e collaboratori. Amici, come li ha definiti Riccardo Marini dopo aver ripercorso i passaggi principali dell’azienda fondata dal padre Mario e dal socio Enzo Cecconi. “Questo è il momento di ringraziare chi ha lavorato e sta lavorando con noi – ha concluso Marini – ma anche tutta la famiglia che ha sempre sostenuto il lavoro dell’azienda e che oggi è presente qui, fino alla quarta generazione rappresentata da mia nipote. Al di là dei tessuti e dei risultati, la nostra azienda ha i suoi valori nelle relazioni e nella famiglia: essere circondati da entrambi nel momento di questo traguardo mi riempie di gioia”.
A portare l’attenzione sul futuro è Francesco Marini: “Ora l’obiettivo è continuare a crescere – commenta – anche grazie agli ultimi investimenti, come la costruzione del nuovo stabilimento e la creazione dell’archivio. Senza dimenticare le iniziative come il Marini Industrie Prize e il sostegno alla mostra del Museo del Tessuto che concretizzano la nostra convinzione che l’arte è importante per la creazione di nuovi tessuti dato che la bellezza chiama la bellezza”.