Matteo Cavelli La ‘battaglia’ di TessiliVari su mercati e contratti

45 anni, titolare della Mario Cavelli, azienda che da oltre ottanta anni produce tessile da arredamento e tendaggi, poco malleabile ma aperto al dialogo e alle soluzioni condivise, Matteo Cavelli é al suo secondo mandato da presidente di TessiliVari, federazione da piú di un migliaio di aderenti tra le piccole e medie aziende del settore, fino al 2015 nella famiglia di Confindustria e ora con Confapi, la Confederazione Italiana della Piccola e Media Industria Privata.
Questo dopo la ‘rottura’ in tema di rinnovo del contratto nazionale collettivo arrivata meno di un anno fa. Ce n’é abbastanza per parlare per ore, ma per il presidente il tempo scorre veloce e gli impegni in fiera (lo abbiamo intervistato durante Heimtextil) lo reclamano, quindi via con le domande, iniziando da un quadro generale.

Il settore sembra vivo, i mercati abbastanza animati. É la percezione che avete anche voi imprenditori?
Guardando a questa fiera come ad altre sembra che il 2016 possa essere l’anno della rinascita, ma solo per chi é rimasto dopo la crisi, quindi non molti. Ai saloni noi italiani siamo accerchiati da turchi, indiani e cinesi e a fare la differenza sono da un lato la qualitá e dall’altro i prezzi. C’é sempre il rischio che pezzi del nostro campionario finiscano in mani estere per essere copiati e venduti a prezzi inferiori.

Dove sono i problemi maggiori?
In Russia. Noi e i calzaturieri stiamo pagando piú di altri la crisi economica e politica. Il cambio sfavorevole e in continuo peggioramento non é ufficialmente un dazio ma é come se lo fosse e in quel mercato ci stanno scalzando i cinesi ma anche i turchi, che pure politicamente ora sono agli antipodi con i russi ma di fronte a prezzi molto piú bassi…

Chi invece vi dá fiducia?
I mercati europei tengono le posizioni ma senza clienti nuovi. Sembrano in buona salute Canada e Stati Uniti ma nei loro casi si parla di prodotti di fascia medio-alta e con tempi lunghi.

Questione politico-economica. Gli aiuti del Governo e gli attriti con Sistema Moda Italia sul contratto collettivo…
Noi di TessiliVari, con Uniontessile-Confapi, abbiamo scritto una lettera al vice ministro Calenda per essere rappresentati nel Comitato per la Moda appena creato e sicuramente le nostre richieste verranno accolte. Siamo anche soci di Milano Unica e quindi piú che mai attenti a chi vengono destinate le risorse; il nostro principio é agevolare le aziende, siamo imprenditori e l’associazione non ha consiglio o dirigenti. Ci muoviamo con i parlamentari europei per promuovere l’etichettatura e la tracciabilitá. Per quanto riguarda il contratto non voglio che le regole siano cambiate in corso: ci hanno portato ad un aumento fin troppo sostanzioso parlandoci dell’inflazione e ora vorrebbero spostare il parametro sulla produttivitá. Se non altro abbiamo tolto la contrattazione di secondo livello ma con i sindacati qualche contrasto rimane.

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