Non è dei più rosei l'inizio di anno per il meccanotessile italiano che, fatti i conti del primo trimestre del 2014, si trova a far fronte ad una situazione di sofferenza. La raccolta ordini di macchine tessili nei primi tre mesi dell’anno infatti segna un calo dell’8 per dento rispetto al trimestre precedente. Ovviamente preoccupata Raffaella Carabelli, presidente di Acimit, che ha elaborato i dati. All’estero la flessione degli ordini rispetto al periodo ottobre-dicembre 2013 è stato del 10per cento e l’indice si è fissato ad un valore di 85,4 punti. Sul fronte interno, invece l’indice ordini è cresciuto del 10 per cento per un valore assoluto di 53,7.
“Il 2014 è iniziato con il freno a mano tirato – commenta Carabelli – il dato che proviene dal mercato interno non deve generare facili entusiasmi. Il recupero rispetto ai minimi storici dei precedenti trimestri è evidente. Attendiamo la prossima rilevazione di metà anno per capire se anche le nostre vendite sul mercato italiano seguiranno il trend positivo già avviato nel 2013 dai macchinari di origine estera. Dopo le difficoltà riscontrate su diversi mercati nel 2013, legate soprattutto al rafforzamento dell’euro, gli investimenti nei Paesi esteri procedono a macchia di leopardo. Anche in questa prima parte dell’anno l’apprezzamento dell’euro rispetto ad alcune valute locali sta mettendo in difficoltà le nostre vendite all’estero. Confidiamo però che la domanda cinese riprenda lo slancio necessario. Alla prossima ITMA ASIA, che si terrà a Shanghai a giugno, verificheremo gli eventuali segnali di ripresa del mercato locale”.Intanto però ad Itma 2015 di Milano hanno già aderito oltre 100 costruttori italiani. “Il superamento di quota 100 ad un anno e mezzo dalla manifestazione – conclude Carabelli – è un viatico incoraggiante ed un messaggio di ottimismo che arriva dai nostri imprenditori”.
14-5-2014