Adesso che i dati del quarto trimestre del 2019 della raccolta ordini di macchine tessili sono ufficiali si può dire che l’anno ha fatto registrare una flessione, come da previsioni.
Il calo, elaborato da Acimit, è dell’8% rispetto all’ultimo trimestre del 2018 ed i numeri sono negativi sia sui mercati esteri (8%) che in Italia (7%). “Confermiamo quanto già previsto nei mesi passati – commenta Alessandro Zucchi, presidente di Acimit – con un indice degli ordini per il settore che resta negativo nel confronto con il 2018. L’unica nota positiva viene dall’interno, dove il valore medio dell’indice per il 2019 mostra un aumento rispetto all’anno precedente. In Italia sono presenti segnali di dinamismo che devono essere sostenuti da incentivi all’innovazione che abbiano una durata almeno triennale”.
Il 2020 non è circondato da un’aura di positività: “Le tante incognite, sia a livello economico che politico – conclude Zucchi – non sembrano indicare a breve una ripresa della domanda di macchinario tessile nei principali mercati, Cina, Turchia e India. Le nostre aziende dovranno essere pronte a cogliere quelle opportunità che provengono dalla richiesta di sostenibilità e digitalizzazione dei processi produttivi”.