Milano Unica alla prova del nove

Ancora 24 ore e il calendario fieristico europeo entrerà nel suo clou: domani al Portello inizia un’edizione di Milano Unica particolarmente importante per valutare lo stato di salute del tessile-abbigliamento italiano ma anche per capire l’evoluzione che ha avuto questo salone nel corso del 2015.

I tre giorni della ventunesima Milano Unica che scattano domattina alle 11 con la cerimonia inaugurale (presenti l’assessore alla Moda di Milano Cristina Tajani, il presidente della Camera Nazionale della Moda Carlo Capasa, il presidente di Smi Claudio Marenzi, il presidente e CEO di J. Crew Group Millard Drexler, il viceministro Carlo Calenda e ovviamente il presidente del salone Silvio Albini) arrivano dopo il debutto dell’edizione negli Usa e il fortunato ‘esperimento’ di Prima, a luglio, con le precollezioni.

Una serie di eventi sui quali sarà probabilmente fatto un bilancio e che servono a lanciare e rilanciare Milano Unica ed i suoi 404 espositori (333 italiani e 71 esteri), più o meno in linea l’edizione di un anno fa ma con ritorni decisi proprio grazie a Prima.

Grande ribalta per il tessile d’Oriente con le 47 aziende che partecipano all’Osservatorio Giappone, in crescita del 62% rispetto alla prima edizione, ma anche con la decina di nomi dell’Osservatorio Corea, al debutto nello scenario milanese: insieme fanno lievitare a +77,7% la percentuale di crescita dei marchi stranieri, nell’ottica dell’internazionalizzazione voluta dal ‘nuovo corso’ targato Calenda.

Domani sera, come già anticipato nei giorni scorsi, è in calendario anche una sfilata di dieci stilisti internazionali emergenti in via Montenapoleone, per un ‘On the Stage’ davvero particolare.

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