Milano Unica, una diciottenne con esperienza

Raccogliere il buon testimone passato da Munich Fabric Start, rilanciare la qualità del made in Italy sui mercati internazionali, infondere fiducia al settore e mandare in archivio numeri in crescita. La lista dei buoni propositi di Milano Unica non è lunga ma di sicuro è ricca di spunti e di ambizione, come si addice ad un salone che ha già lanciato la corsa verso Expo Milano 2015. Oggi la giornata di apertura al Portello, con l'elite del tessile-abbigliamento italiano che si è data appuntamento a Milano, qualcuno di ritorno da Monaco di Baviera e qualcuno con le valigie già pronte per andare a Première Vision.
Davanti al presidente di Milano Unica Silvio Albini, al Cavaliere del Lavoro e presidente di Expo 2015 SpA, nonchè Commissario Generale di Sezione Padiglione Italia Diana Bracco, al presidente di Sistema Moda Italia Claudio Marenzi, all'assessore alle Politiche per il Lavoro, Ricerca, Università, Moda e Design del Comune di Milano Cristina Tajani e al Vice Ministro, Ministero dello Sviluppo Economico Carlo Calenda si sono aperti i lavori della fiera.
I numeri che accompagnano l'edizione della “maggiore età” di Milano Unica, arrivata a quota diciotto, passano anche da una nuova veste, come quella di Moda In, che ha cambiato la propria dislocazione interna al Portello dividendosi in Accessories e Fabrics, per separare ricerca e innovazione dei tessuti dai complementi: una novità che pare aver facilitato anche la visita ai primi addetti ai lavori già questa mattina.
Chi arriva alla coppia Milano Unica-Première Vision con il vento (anche se poco più di una brezza) in poppa è l’industria serica comasca che, in base ai primi dati di preconsuntivo, ha chiuso il 2013 con una lieve crescita del fatturato (circa l’1%), pur in presenza di una contenuta flessione dei volumi venduti (-4%).
“Come già nel 2012 la ricerca delle specialties e dei prodotti di nicchia” – dichiara Claudio Taiana, presidente del Gruppo Filiera Tessile di Unindustria Como – “ha consentito di mantenere il livello complessivo delle vendite, almeno nei termini monetari, anche se assistiamo ad una continua erosione dei volumi”.
Risultati che fanno i conti con un mercato nazionale in ulteriore progressivo cedimento, anche nel corso del 2013. In questo contesto così penalizzante i risultati del Distretto Serico di Como si collocano al di sopra della media registrata per tutta la tessitura nazionale nel suo complesso, come già dodici mesi fa. La forte propensione all’export delle ditte seriche (più del 60% del fatturato va in esportazione) ha infatti consentito di compensare le flessioni sopportate in Italia.
Il tessuto per abbigliamento femminile, che rappresenta la componente più rilevante tra tutte le diverse produzioni seriche, si è mosso in linea con i risultati globali del Distretto. La prima metà dell’anno è stata più vivace, nel corso del secondo semestre si è verificato un progressivo rallentamento che ha interessato in parte anche la fascia più elevata del consumo. L’apprezzamento della seta, peraltro, ha fatto uscire la fibra da alcune fasce di mercato, a vantaggio delle produzioni “man made”.
L’accessorio tessile (sciarperia, scialli, foulards, stole, ecc.), dopo tre anni di forte crescita continua, ha evidenziato un appiattimento della tendenza sui risultati, peraltro apprezzabili, del 2012. Anche in questo caso tuttavia, a partire dal terzo trimestre, si sono cominciati a percepire alcuni sintomi di rallentamento, segnatamente sui mercati esteri. Il prodotto in seta si è confermato su livelli soddisfacenti, gli articoli realizzati con le fibre artificiali continue sono stati assai vivaci.
La cravatteria anche nel 2013 ha sofferto una flessione sia di fatturato, sia soprattutto in termini fisici, con un andamento più stabile sui mercati esteri e marcatamente negativo in Italia.
Taiana aspetta proprio le fiere europee per avere un quadro più definito: “Febbraio con tutti i suoi appuntamenti fieristici – dice – potrà aiutare a capire meglio le prospettive e, speriamo, a diradare l’incertezza che grava su tanti operatori tessili comaschi”.

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