I millennials ed il consumo consapevole. E il made in Italy 'vacilla'

Secondo Cotton Usa i millennials italiani, ovvero gli adulti di età compresa tra i 18 e i 35 anni, hanno buona consapevolezza e conoscenza dei tessuti quando acquistano gli abiti.

Lo dice un’indagine fatta da Cotton usa su un campione di 500 persone: il 74% degli intervistati legge le etichette per conoscere la composizione dei tessuti e per il 73% è importante la provenienza geografica di un capo d’abbigliamento. Inoltre, il cotone è la fibra preferita dall’82%. Più di 1 millennial su 3 mostra un grande interesse per la composizione del tessuto e per le fibre usate, superando aspetti come la notorietà del brand, che riscuote invece meno successo.

Il rapporto qualità/prezzo rimane l’aspetto principale per il 55% dei millennials, mentre il 51% è disposto a pagare un po’ di più per un tessuto che duri nel tempo e resista a diversi lavaggi. Sono particolarmente attenti a questo aspetto le donne (57%) e i 30- 35enni (56%). I giovanissimi (18-23enni) sono invece più focalizzati sulla funzionalità traspirante del tessuto (42% vs 36% del totale intervistati) e sulla morbidezza del tessuto (34% vs 30%).

Per quanto riguarda i luoghi di produzione il 70% ritiene importante la provenienza geografica di un capo d’abbigliamento ma il 38% riconosce che la qualità dei capi di abbigliamento non è più prerogativa del made in Italy, perché può essere garantita anche da altri Paesi. Inoltre i Millennials danno maggiore priorità ai capi “cruelty free”, cioè che non utilizzano materie prime provenienti da animali, seguiti da quelli prodotti da aziende che non sfruttano la manodopera. Al terzo posto degli aspetti prioritari, gli intervistati indicano di voler sapere, non solo dove viene prodotto il capo, ma anche le fibre utilizzate.

Tema quanto mai attuale quello del veganesimo, tanto che l’intervista si è spinta a toccarlo: 6 millennials su 10 non sono sensibili al tema degli abiti vegani (prodotti con materiale di origine vegetale per i quali non vengono utilizzati/uccisi animali). L’acquisto di capi esclusivamente vegani è un comportamento di nicchia, che riguarda meno di 1 intervistato su 10. Il numero però sale a 2 su 10 se viene considerato chi compra capi vegani combinandoli a prodotti non vegani. 2 intervistati su 10, pur dichiarando di non avervi mai prestato attenzione, preferirebbero comunque acquistare capi vegani.

Per quanto riguarda infine i modi di acquisto il 54% degli intervistati preferisce farsi consigliare da qualcuno e sono le donne a preferire lo shopping “autonomo” (50%). Il canale per eccellenza da cui traggono ispirazione i millennials per l’acquisto è internet, trainato dai social network (42%), dai siti di e-commerce (40%) e dai siti dei brand (30%).

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