Il mondo dell'economia piange la scomparsa di Becattini

E’ morto a a 90 anni l’economista toscano Giacomo Becattini, professore emerito dell’ateneo fiorentino dal 2003 e autore di studi determinanti per analizzare il distretto tessile pratese.

Matteo Biffoni, sindaco di Prato, della quale Becattini era cittadino onorario,  ricorda il ruolo dell’economista per il territorio: “Proprio in un momento così delicato per la città perdere uno dei maggiori analisti dei fenomeni del nostro territorio è un dolore grande. La città di Prato sarà sempre riconoscente a Becattini che con il suo lavoro ha dato una nuova visione alla nostra industria,alle dinamiche del distretto e al ruolo dei nostri imprenditori e artigiani”.

Fondatore e direttore dell’Irpet dal 1968 al 1973, presidente del Comitato scientifico dell’istituto Iris, Becattini progettò la Libera scuola di Artimino ed è stato ideatore degli “Incontri”. Tra il 1993 e il 1995 è stato presidente della Società italiana di economia. Socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei, dell’Accademia “La Colombaria”, dell’Accademia dei Georgofili e membro onorario del “Trinity Hall” di Cambridge. Ha sempre analizzato e studiato i cambiamenti della città di Prato: tra i numerosi lavori anche il quarto volume di “Prato. Storia di una città” dedicato al tema dei distretti industriali, dove l’economista ha dato un’interpretazione teorica dello sviluppo della città. Il rapporto con Prato è stato un elemento fondamentale nella sua vita di economista ed è stato punto di riferimento per l’analisi e la definizione del concetto di “distretto industriale”. Solo pochi mesi fa era stato presentato in Salone Consiliare il suo ultimo volume “La coscienza dei luoghi”.

La camera ardente è stata allestita nel Salone Consiliare di Prato e resterà aperta fino alle 16 di oggi.

Al cordoglio si aggiunge anche Confindustria Toscana Nord con le parole del suo presidente Andrea Cavicchi: “Il distretto di Prato perde con il professor Giacomo Becattini il suo studioso più appassionato e qualificato, il suo cantore e in un certo senso il suo ‘inventore’: dal punto di vista concettuale, infatti, si deve a Becattini se i distretti italiani si percepiscono come tali e se Prato ne è stato individuato come il prototipo. Fra i tanti contributi dati da Becattini alla conoscenza del distretto mi piace sottolineare la connotazione sociale: è stata infatti forte e importante la sua insistenza sul fatto che un distretto è tale non solo come entità economica ma anche come comunità che coinvolge e compenetra le persone nei vari aspetti della loro esistenza, dalla formazione alle scelte di vita. Una lettura, questa, che pur nel cambiamento dei tempi deve farci riflettere ancora oggi. Becattini ha frequentato le stanze del Palazzo dell’industria ancora fino a pochi anni fa, finché le forze glielo hanno consentito. Con lui le imprese di Prato e la nostra associazione perdono un riferimento importante: alla sua famiglia e a quanti gli sono stati vicini va il nostro più profondo cordoglio”.

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