Abbigliamento

Il mondo della moda in Senato per chiedere sostegno al settore

Il direttore generale di Confindustria Moda Gianfranco Di Natale è stato sentito al Senato dalla 9′ Commissione Industria in merito alle misure previste dal decreto legge 92 a sostegno dei comparti produttivi, con particolare riferimento al settore moda.

Durante l’intervento Di Natale ha espresso soddisfazione per l’intenzione del Governo di aiutare le imprese della moda, visto che il decreto prevede la possibilità per le aziende di ricorrere a ulteriori 12 settimane di cassa integrazione, con procedure più semplici e senza dover dimostrare pesanti difficoltà economiche.

“È un passo avanti importante – ha spiegato Di Natale – perché molte piccole imprese non hanno la forza economica per anticipare i pagamenti ai lavoratori o per sostenere lunghe pratiche burocratiche”.

Ma il rappresentante di Confindustria Moda ha anche messo in evidenza alcune criticità: “La misura arriva troppo tardi e rischia di lasciare scoperti i mesi già trascorsi dal termine della precedente cassa integrazione a gennaio. Inoltre, 12 settimane non bastano per un settore che continua a vivere una crisi profonda”.

Per Confindustria Moda molte aziende rischiano di trovarsi senza strumenti per evitare licenziamenti e chiede ulteriori misure, come escludere dal calcolo complessivo degli ammortizzatori sociali le settimane di cassa integrazione utilizzate durante la crisi ed esonerare le aziende dal pagamento di contributi aggiuntivi quando ricorrono alla cassa integrazione, per non gravare ulteriormente su imprese già in difficoltà.

“Il nostro settore – ha concluso Di Natale – è il cuore del Made in Italy e ha notevoli possibilità di sviluppo, ma nella contingenza attuale ha bisogno di sostegni adeguati per non disperdere competenze, posti di lavoro e valore economico, soprattutto nei confronti delle piccole imprese che rappresentano la gran parte della nostra filiera”. L’audizione segue di pochi giorni quella sul disegno di legge annuale sulle PMI.

Alla stessa commissione è arrivata anche una nota di Cna Federmoda, con la richiesta di aumentare le risorse per la Cig e di varare misure straordinarie per la liquidità a favore di artigiani e micro imprese.

Per Cna Federmoda in merito all’articolo 10 del decreto-legge sulle misure urgenti di sostegno ai comparti produttivi in fase di conversione, si va nella direzione auspicata per le modifiche introdotte ai punti 1 e 2 della legge 199 del 20 dicembre 2024.  Nel contributo inviato alla Commissione Cna Federmoda ritiene necessario un coordinamento operativo tra le misure emergenziali del decreto e quelle strategiche dell’articolo 2 del Ddl annuale sulle Pmi che stanzia 100 milioni per favorire le aggregazioni, ma solo per programmi di sviluppo con importi tra 3 e 20 milioni di euro.

Per l’associazione degli artigiani il requisito rappresenta una barriera significativa per l’accesso di micro e piccole imprese anche in forma aggregata e propone di abbassare la soglia minima a 200mila euro. Sottolineata infine l’emergenza liquidità per la quale propone l’introduzione di una misura straordinaria tramite Cassa Depositi e Prestiti, dedicata ad artigiani e microimprese; sospensione temporanea dei versamenti contributivi ed erariali, con piano di rientro pluriennale senza interessi a partire da settembre 2026.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini