Più di un secolo e mezzo di eccellenza nel mondo tessile per Reda che in occasione della 41ª edizione di Milano Unica celebra il suo 160esimo anniversario e presenta due nuovi progetti che coniugano innovazione, ricerca e creatività sartoriale.
Il primo è Milleottocentosessantacinque, l’evoluzione del concetto di un unico tessuto capace di adattarsi ed evolversi attraverso la creatività che Reda aveva presentato già a febbraio: se nella scorsa stagione il focus era su un solo outfit, oggi il tessuto si declina in tre outfit differenti ideati da Massimo Monteforte e presentati oggi grazie a tre interpreti d’eccezione: ad Alessandro Crudele, direttore d’orchestra tra i più apprezzati della nuova generazione, simbolo di rigore, formalità ed armonia, viene abbinato un completo color melanzana dalla costruzione sartoriale. Per Matteo Ward, CEO e co-fondatore di WRÅD e Fashion Revolution Italia, portavoce di un pensiero etico ed attivista della sostenibilità è stato pensato un outfit tecnico realizzato nel tono rame. Ad Alberto Zorzi, cavaliere internazionale, che rappresenta la nazionale italiana e la scuderia Stal Tops, emblema di disciplina, eleganza atletica e tradizione, viene abbinato un outfit color selciato composto da bomber tecnico, giacca e pantaloni slim da gara e polo fit. Il secondo progetto è la capsule THE GOAT — Greatest Of All Textiles, il progetto Reda dedicato ai tessuti più straordinari e d’eccellenza: Reda Active introduce, per la prima volta, tessuti in lana Merino da 15 micron, una qualità di straordinaria finezza, utilizzata abitualmente per il formalwear sartoriale, in una collezione pensata per ridefinire il concetto di lusso tecnico.
Passando al mondo degli accessori, ACM torna a Milano Unica e presenta il secondo capitolo della collaborazione con Federico Barengo, designer e co-fondatore di Garment Workshop, con cui ha realizzato una capsule collection dopo il successo della prima collaborazione per Denim Première Vision. Barengo e il team creativo di ACM, affiancati dalla divisione NextPrinting, hanno presentato una collezione di cinture che sfrutta il know how dell’intera filiera interna di ACM: dal taglio della pelle alla metalleria, ogni elemento è realizzato in-house a Grumello del Monte. ACM, nato come bottonificio e produttore di accessori per l’abbigliamento, consolida così la propria presenza nel settore della pelletteria dove si è affacciato da un paio d’anni, prima mettendo a disposizione accessori per le calzature e le borse, poi realizzando anche accessori finiti, come nel caso di questa capsule.