Nasce Confindustria Moda: dal tessile all’accessorio

Le associazioni di moda, tessile e accessorio si riuniscono in Confindustria Moda, una federazione che rappresenterà oltre 67.000 imprese italiane per un fatturato complessivo di oltre 88 miliardi di euro, al 62% generato all’estero, che danno lavoro a più di 580 mila persone.

Claudio Marenzi, dal 2013 presidente di Smi (Sistema Moda Italia) diventa presidente di Confindustria Moda e proprio ha lui ha spiegato il perché di questo passo: “Il settore avrà così un peso maggiore in Confindustria: diventiamo la seconda associazione di Confindustria con due posti anziché uno nel Consiglio generale. Ovviamente non è sufficiente la forma: “Occorre fare fare sistema e recuperare sinergie – ha spiegato ancora Marenzi – Per prima cosa metteremo a fattor comune le funzioni del centro studi, la parte sindacale e quella legale. Vogliamo lavorare sull’industria e sulla strategia“.

La nuova federazione, frutto del raggruppamento degli associati di Smi-Sistema moda Italia e di quelli di Fiamp-Federazione italiana dell’accessorio moda e persona a sua volta inclusiva di Aimpes-Associazione italiana manifatturieri pelli e succedanei, Aip-Associazione italiana pellicceria, Anfao-Associazione nazionale fabbricanti articoli ottici, Assocalzaturifici, Federorafi e Unic-Unione nazionale industria conciaria, coordinerà il lavoro delle singole associazioni, mantenendone inalterata l’identità.

A guidare, per il primo biennio, la neonata realtà sarà dunque Claudio Marenzi, affiancato da Cirillo Marcolin, presidente di Fiamp e di Anfao, in qualità di vice-presidente. Dopo il biennio, le cariche si invertiranno nell’ottica di mantenere costantemente un rappresentante dell’una o dell’altra associazione ai vertici, con l’affiancamento di due direttori generali con deleghe specifiche, che oggi saranno Gianfranco di Natale, attuale direttore generale di Smi, e Astrid Galimberti, che ricopre lo stesso ruolo in Anfao.

“Confindustria moda nasce dopo due anni di grande lavoro, durante i quali abbiamo maturato ancora di più la consapevolezza di essere l’unico paese al mondo con delle filiere così importanti e strutturate nei vari settori della moda – ha sottolineato Marenzi – Il nome dell’associazione è stato scelto per sottolineare il legame con Confindustria e il fatto di rappresentare appunto la parte industriale e produttiva del sistema. In questi due anni, consapevoli della nostra grande forza, ogni associazione ha fatto un passo indietro e ha messo davanti a tutto il valore del sistema. Un passo indietro che ci ha fatto fare però due passi in avanti”.

Le associazioni federate manterranno autonomia operativa anche su fiere ed eventi e proprio a settembre vedrà la luce il primo maxi evento moda milanese. Inoltre, è stata già formalizzata l’acquisizione di una palazzina a Milano, in Corso Sempione, nella quale confluiranno tutte le associazioni, le manifestazioni fieristiche e gli uffici della federazione. Il trasferimento nella nuova sede è previsto all’inizio del 2018, anno da cui formalmente prenderà il via l’attività.

Un plauso per questo passo anche dal Governo, non a caso è stato presente alla presentazione Ivan Scalfarotto, sottosegretario del MiSe-Ministero dello Sviluppo economico. “La nostra presenza qui dimostra che per il governo la moda è importante – ha detto Scalfarotto – Abbiamo già creato un tavolo della moda e questa federazione dimostra ulteriormente l’identità forte di un’industria che ha voluto veramente farsi sistema. Il ruolo del governo è stato e sarà quello di spronare tutta la rete produttiva, incoraggiandone l’operato e sostenendo le iniziative promozionali grazie allo stanziamento di 45 milioni di euro previsto per il 2017, rispetto ai 37 dello scorso anno”.

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